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12 Giu
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Intervista all'autore - Lucia D'Angelo -

Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere, è navigare nei miei pensieri, e nel mio cuore.
E' viaggiare con la fantasia, ripercorrere pregressi sentieri di vita, e al contempo stesso, con l'anima e lo spirito, proiettarmi verso mete e contemplazioni future, anche se in apparenza, non potenzialmente tangibili nell'immediata concretezza di un tempo, che si fa presenza vicina o molto distante da me.
Le emozioni che mi suscita la scrittura si legano alla pienezza dello spirito, vivendo la percezione della gioia, donandomi infinita pace, energia, e grande entusiasmo; ma anche gratitudine nell'avere la possibilità di dare forma a qualcosa di molto personale, che a poco a poco prende la sua peculiare fisionomia, donandomi una felicità e un appagamento indescrivibili! Come il maestro artigiano mette nella creta un'idea, per trarne fuori il figlio di quell'idea, che diventa materiale immagine di una profonda passione, configurandone la qualità dei propri valori e di una propria interiore essenza e personalità.
 
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Il 99%.
 
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Mettere a nudo me stessa senza barriere o mistificazioni.
Prendere la mia interiorità tra le mani, e porgerla con garbo, a chi sarebbe stato interessato a leggerla, apprenderla, sentirla vicina.
 
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stessa per deciderlo tra varie alternative?
La scelta del titolo è stata immediata e spontanea. Generalmente, prima di iniziare a scrivere un articolo, un saggio scientifico, qualcosa di letterario o di narrativo, parto dal titolo, poiché quest'ultimo mi rappresenta nel lavoro che sto per iniziare, e rappresenta la sostanza stessa dalla quale partire per sviluppare l'intera tematica e dinamica del mio pensiero.
 
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
In un'ipotetica isola deserta vorrei recarmici innanzitutto per scoprirne gli anfratti più belli o segreti, e per ritrovarmi al di fuori del caos della quotidianità...
Vorrei con me, un libro ancora non scritto da qualcuno di conosciuto, ma da uno scrittore ancora alla ricerca della propria identità... sarebbe proprio lui lo scrittore che sceglierei di leggere...
Perché proprio lui? Perché avrebbe certamente tante cose ancora sconosciute al mondo da fare emergere dalla propria interiorità.
 
Ebook o cartaceo?
Entrambi, poiché rispondono a tempi di lettura differenti e lettori diversi.
L'ebook, in sé risponde a praticità e versatilità tecnologica, nel proporsi; il cartaceo, consente di avvertire lo stupore della stampa ancora fresca, nei profumi sprigionati da quest'ultima, e nondimeno, l'accoglienza di un pensiero a noi estraneo che si fa parola, verbo che in sé abbraccia, e conquista, nello sfogliare pagine e concetti tra le dita, e nella mente della tua anima.
 
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittrice?
Probabilmente da sempre, poiché fin da bambina scrivevo ciò che emergeva dall'anima e dal cuore.
 
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Ha significato cogliere l'occasione di un concorso letterario che bandiva la ricerca di scrittori emergenti, i quali volessero diventare autori, realizzando così il proprio personale sogno nascosto da tempo nella profondità recondita di un cassetto, in attesa di una personale visibilità di pensiero e di scrittura.
Una speciale occasione colta immediatamente, quale svolta inattesa di vita. Avevo appena perso qualcosa di molto importante per la realizzazione della mia professione di giurista, e scrivere questo saggio, mi ha permesso di raccogliere la tempesta di umori, ricordi, e sensazioni in me presente in quel particolare momento, donando ad essa un nuovo viatico di vita e di colore.
 
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Senti che esisti non più solo per te stessa, ma per qualcuno che ha visto qualcosa di speciale in te.
Quel qualcuno che ti consente di fare ascoltare l'eco della tua personale voce interiore, a qualcosa che è di te certamente più grande, che va ben oltre te, ovvero, il mondo che ancora non ti conosce, che ancora non può vederti per ciò che realmente sei.
E' la realizzazione di un grandissimo SOGNO, "SPECIALISSIMO"!!!
Un qualcosa cui puoi dare finalmente corpo e concretezza poiché non più mera utopia.
 
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Mio padre..
Purtroppo, è andato via lo scorso fine marzo di quest'anno, con grande sofferenza...
Pur avendo quasi 87 anni, 87 li avrebbe compiuti a fine maggio, non ero pronta a salutarlo così improvvisamente...
Lui, mi ha sempre incoraggiata a credere in tutte le cose che scrivo, nei settori di scrittura più disparati..
Ogni volta che leggeva qualcosa che mi apparteneva, si commuoveva, e si stupiva di non conoscere dei lati così preziosi della sua bambina, aspetti che apprendeva unicamente attraverso la mia scrittura..
Era un severo, ma giusto valutatore. Elargire un suo apprezzamento, implicava per lui, avere colto qualcosa di davvero importante!!
Mi diceva di avere sempre "fiducia", poiché un giorno avrei incontrato le persone giuste che mi avrebbero compresa e apprezzata, donandomi questa importante opportunità.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Bellissima!!!! Da integrarsi con la più tradizionale lettura, naturalmente.
Sono due frontiere importanti che si appartengono reciprocamente, senza mai escludersi o fra loro ostacolarsi.
L'audiolibro è la voce stessa dell'autore che ti parla, a te si comunica, facendo vibrare le corde dell'anima, del cuore e della razionalità, nell'ascolto del suo pensiero o racconto.
Un novellato sodalizio che viene ad instaurarsi tra l'autore e il lettore-discente, nell'ambito di una rinnovata estimativa "familiarità" di vicinanza, quale espressione libera di personali percezioni cognitive ed emotive.

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