1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono originario della Puglia, ma ho vissuto praticamente tutta l'infanzia in Sicilia, a Palermo. Solo nel 1999 sono rientrato nella mia regione di nascita, dove risiedo tutt'ora. Potrei dire di aver cominciato a covare il sogno di diventare scrittore durante gli anni dell'adolescenza, ispirato dalle letture dell'epoca e dalla visione di film e serie televisive di cui sono tutt'oggi appassionato.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Di solito il pomeriggio, talvolta anche la notte, sono per me i due periodi più creativi della giornata.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Sono particolarmente appassionato delle opere di Stephen King, Clive Barker e Jack Ketchum. Sul versante fumettistico invece amo molto le opere di Alan Moore, Frank Miller e Go Nagai.
4. Perché è nata la sua opera?
A un certo punto ho sentito che non potevo più limitarmi alla lettura delle opere degli altri artisti, e volevo cominciare a trasporre su carta l'influenza che esse hanno avuto su di me.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Molto. Spesso, ritrovandomi a leggere articoli di casi di cronaca o ad ascoltarne la narrazione (frequento anche diversi canali di Youtube che trattano di argomenti come il crimine o i disagi sociali), tendo ad attingere anche dai drammi sociali, oltre che dalle opere letterarie e audiovisive di cui sono appassionato. Prima ancora del sovrannaturale, nelle mie storie tratto di drammi umani.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Credo sia entrambe le cose.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Molto. In alcuni personaggi tendo ad identificarmi parecchio, nonostante il loro passato tragico o la loro discutibile moralità.
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Certo: la mia famiglia e alcuni amici molto cari, che mi hanno incoraggiato e sostenuto nel portare avanti questo progetto.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
L'ho fatto leggere alla mia famiglia e agli amici di cui sopra.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
In parte: fermo restando che, secondo me, il cartaceo non sarà mai completamente abolito, dato che in molti continuano a sostenerne l'importanza, penso che comunque l'ebook sia un modo più rapido e accessibile per coloro che non possono usufruire del cartaceo per molti motivi (motivi di spazio ecc.).
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso che sia un'idea intelligente: come l'ebook è un modo più facile per usufruire di determinate opere letterarie e per andare incontro a quelle persone che potrebbero trovare difficoltà nella lettura.