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BookSprint Edizioni Blog

20 Ott
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Intervista all'autore - Silvana Nicotera

1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nata e cresciuta?
Isola di Capo Rizzuto, in provincia di Crotone, è il paese dove sono nata e cresciuta e dove vivo attualmente. Non me ne sono mai allontanata, tranne che per proseguire gli studi universitari.
E sono ritornata! Una come me, cresciuta con l’odore della salsedine, non può stare lontana dal mare di Capo Rizzuto, luogo molto rinomato negli anni Ottanta. Il turismo, che avrebbe dovuto essere la ricchezza del territorio, non è decollato. La gente del posto ha pensato che costruire in maniera selvaggia sulle coste, potesse essere un modo facile per arricchirsi.
Non ho tanti amici, sento, però, che se mi trovassi in difficoltà, a Isola ci sarebbe sempre qualcuno, anche uno sconosciuto, pronto a tendermi la mano. Siamo di “buon cuore!”
Le radici hanno un odore unico!!!!
 
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Qualsiasi libro, adatto alla sua età, potrebbe andare bene.
Importante che si legga, che ci si avvicini alla lettura con spirito critico, con il desiderio di conoscere altri mondi, diversi dal proprio.
Quando ero adolescente, in casa non circolavano molti soldi e gli unici libri che avevo a disposizione erano quelli della biblioteca comunale, non molto fornita. Leggevo di tutto, non c’era un genere che preferissi più di un altro, “passavo” dal libro di avventura al giallo, dal romanzo storico a quello rosa. Li leggevo e rileggevo.
Da allora non ho smesso!
 
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
La tecnologia avanza, pertanto non ci si può sorprendere se l’eBook stia prendendo piede sempre di più. È facilmente accessibile, basta un clic, ed è più economico.
Ma il libro cartaceo è un’altra cosa. Puoi respirarne l’odore, sottolineare le parti più importanti, prendere appunti, sentire il rumore delle pagine mentre le sfogli.
Tuttavia, come dicevo prima, ben venga la lettura. Non ha importanza se il libro è cartaceo o eBook.
 
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
La scrittura è un colpo di fulmine. Si vivono dei periodi di lontananza, quasi d'indifferenza, ma non si riesce a starne lontano a lungo. Quando si ritorna si è più innamorati di prima.
 
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Avevo voglia di mettere su carta alcune esperienze fatte da ragazza.
Penso che esse abbiano contribuito alla mia crescita, facendomi diventare la donna che sono oggi.
 
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Nella vita non bisogna fermarsi alle apparenze, occorre andare oltre. Le esperienze, le emozioni, le conquiste, gli errori, in altre parole il nostro vissuto, ci rendono diversi dagli altri. A tutto ciò dobbiamo prestare attenzione e dargli il peso che essi meritano. È determinante, quando si pensa di essere arrivati al capolinea, fare una giravolta e ricominciare. Questa è la vita.
 
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Mi è sempre piaciuto scrivere; da ragazza mi attraevano le poesie, soprattutto d’amore, e quindi mi cimentavo in questo genere, non sempre ne ero capace. Con il passare del tempo mi sono resa conto che essa mi aiuta riempire gli spazi vuoti della mia vita, a esternare le emozioni e i sentimenti che provo.
 
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
No. Forse sono stata influenzata dal mio lavoro di insegnante; esso mi ha dato l’opportunità d’incontrare tanti ragazzi con caratteristiche diverse, alcuni più deboli di altri. Ognuno con le sue peculiarità. Bruno, il protagonista del racconto, è uno di quei ragazzi.
 
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Sì. Mi sembrava che stessi perdendo tempo, e che non lo avrebbe mai letto nessuno.
 
10. Il suo autore del passato preferito?
Non ho un autore preferito.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Oggi, durante gli spostamenti in macchina o su mezzi pubblici, vi sono persone, e il loro numero è in continuo aumento, che amano ascoltare la lettura di un libro, piuttosto che sfogliare un giornale o una rivista. Tra l’altro operazione più difficile che inforcare le cuffie. Potrebbe essere un modo per incrementare la lettura? Secondo me sì.
Non è detto che ciò che si è iniziato ad ascoltare in metro, sul pullman, non possa continuare anche dopo, a casa, al parco, per strada.
Tuttavia resto ferma nella mia idea che il libro cartaceo è tutt’altra cosa.
 
 
 
 
 

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1 COMMENTO

  • Link al commento Caterina inviato da Caterina

    Silvana è sempre diretta e schietta, vera, introspettiva, attenta ai particolari. Mi auguro di trovare queste caratteristiche nel suo romanzo

    Giovedì, 26 Novembre 2020 07:20

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