Sono membro di un’Associazione Umanitaria Internazionale, per otto anni (dal 1955 al 1963) ho contattato ed aiutato alcuni dissidenti - artisti, intellettuali, religiosi - dell’Unione Sovietica e dei Paesi dell’Est Europeo. Ho lavorato come sovietologo e traduttore dal russo nel settore “Studi e Progetti” della Montecatini di Milano, città in cui mi sono sposato con Maria Luisa Magnocavallo, docente di lettere nei licei. Dal matrimonio sono nati Ermelinda-Vadìm e Luigi-Vadìm. Dedicatomi alla scuola, una volta divenuto preside ho ideato e diretto importanti sperimentazioni didattiche e pedagogiche. È mio il Metodo Strutturale di Ricerca Epistemologica Interdisciplinare, per l’attuazione del quale ho fondato e diretto il periodico “Scuola Democratica”. Per i saggi e gli articoli di turismo e di gastronomia, il 31 marzo 1990 il Conseil Magistral des Disciples d’Auguste Escoffier, che tiene il suo Grand Chapitre all’Hotel Mediterraneo di Sanremo, mi conferisce il titolo onorario di “Disciple d’Escoffier”. Nel 1997 vinco in Francia un Premio di Storia della Gastronomia. Dal 1968 vivo a Pesaro.
Sono autore di saggi e romanzi, tra cui : “Parigi” con la collaborazione di mia figlia Linda-Vadìm (SugarCo Editore, Milano), “Il sale di Napoli” con la collaborazione di mia moglie Maria Luisa Magnocavallo (Mursia; Milano), “Un secolo da dimenticare” (Ego, San Pietroburgo), “Amanti oltre il sesso e la morte, la vera storia di Abelardo ed Eloisa” (Booksprint Edizioni), “Mon école” (Booksprint Edizioni) “Il curatore segreto del Vaticano” (Lupo Editore), “Ancora il sangue di Abele – nazi e fondamentalisti son tra noi” (Lupo Editore), “Gente del Vesuvio” (Booksprint Edizioni). Sono coautore di : “Francia”, un saggio-guida in 2 volumi scritti con mio figlio Luigi-Vadìm (Calderini, Bologna), e di “Parigi 1789-1799: gli anni della Rivoluzione”, un saggio scritto con mia figlia Linda-Vadìm (Atheneum, Firenze).
Sono autore di varie traduzioni, tra cui: “Consigli, e istruzioni del giardiniere di corte di Caterina la Grande”, saggio del ‘700 tradotto dal russo con Irina Konstantinova (Sellerio, Palermo) e di racconti, tra cui: “Il Cavatore” - tradotto in castigliano da Falina Cristobal e pubblicato dal mensile spagnolo di attualità, arte e lettere “Rumbos” (Madrid, luglio 1953); “Tre numero perfetto”, uno dei racconti di “Al Caffè Centrale” di satira antisovietica, pubblicato da “Playboy” nel luglio del 1988; “Il padre del padre del padreterno” – vesuvio.web ; “Figlie della Madonna”– vesuvio.web: “Mia nonna Luisa” – vesuvio.web; “Viaggio di nozze con suocera morta” – vesuvio.web; “Nonna Eleonora” – vesuvio.web; “Nonno Eframo” – vesuvio.web; “Via Nuova Trecase” – vesuvio.web; “L’elezione del parroco” in Antropos in the world (1.01.2012); “Ansovina, ‘a mammana marchigiana” – vesuvio.web; “Cave e cavatori del Vesuvio” – vesuvio.web; “Ele, mia sorella” – vesuvio.web; “Rosinella, la Contessa Vittoria e San Romualdo” – vesuvio.web; “Gennaro, mio fratello” – vesuvio.web e in Antropos in the world (1.09.2013, pag. 22); “Fatucchiere ed Eremiti del Vesuvio” – vesuvio.web; “Giacomo Leopardi” – vesuvio.web; “Dimmi che pasta mangi e ti dirò chi sei” – vesuvio.web; “Massimo Troisi” – vesuvio.web; “Michele Prisco” – vesuvio.web; “Ferdinando di Borbone e l’amicizia” – vesuvio.web e in Antropos in the world (1.09.2013, pag. 22); “da Gelsomina” – “La tofa” (14 febbraio 2007); “E questi sarebbero gli uomini?” - “La tofa” (28 marzo 2007); “Come conciliare il sacro col profano” – “La tofa” (29 aprile 2007).
Sono autore di articoli, tra cui: “Il diritto d’autore nell’Unione Sovietica – Il ‘caso Pasternak’ non è che un esempio della pesante condizione degli scrittori vincolati da una rigida legislazione che prevede perfino la espropriazione delle opere” – “Il Popolo” Roma, 28 ottobre 1958, “Stendhal, ‘il milanese’. Entusiasta e sincero innamorato di Milano, vi soggiornò a lungo, trovandovisi a suo agio” - “il chilowattore”, Milano, gennaio 1963; “ ‘Dei delitti e delle pene’ di Beccaria ” – A duecento anni dalla prima edizione” “il chilowattore”, Milano, marzo 1964: “Il Concilio Ecumenico Vaticano II – E’ il ventesimo Concilio Ecumenico ed ha una fisionomia tutta propria, diversa da quella dei precedenti” - “il chilowattore”, Milano, novembre 1964; “La superstizione” - “il chilowattore” , Milano, dicembre 1964; “Il contributo di sangue della resistenza Italiana” - “il chilowattore”, Milano, aprile 1965; “Sulla tomba di Lev Nikolajević Tolstòj” - “il chilowattore”, Milano, agosto 1965;. “Carattere e psicologia dell’italiano – Tendenze contraddittorie. Egoismo e idealismo” -“il cholowattore”, Milano, novembre 1965;. “Madame de Staël a 200 anni dalla sua nascita” – “La Torre”, Torre del Greco, 29 luglio 1966; “Il razzismo” - “il chilowattore”, Milano, settembre 1966; “Strasburgo: sede permanente del Consiglio d’Europa” – “La Torre”, Torre del Greco, 28 ottobre 1966, “Una terza guerra mondiale?” - “il chilowattore”, Milano, gennaio 1967, “La questione meridionale” – “La Torre”, Torre del Greco, febbraio 1967, “Gli italiani e le istituzioni democratiche” – “La Torre”, Torre del Greco, 7 ottobre 1967, “Gli italiani e il turismo” – “La Torre” n°17, ottobre 1967; “L’insegnamento delle lingue straniere agli alunni delle scuole elementari. Positiva esperienza in un doposcuola comunale” – “Pesaro”, Pesaro, 7 luglio 1973; “Una scelta, un metodo” (Primo di 10 articoli sul “Metodo Strutturale di Ricerca Epistemologica Interdisciplinare” da lui ideato in collaborazione con docenti di pedagogia delle Università di Urbino e di Bologna, articoli apparsi sui primi dieci numeri di “Scuola Democratica”, di cui è ideatore e direttore responsabile, periodico ufficiale della Scuola Media Statale Integrata di Piandimeleto, Pesaro, in cui si svolge, sotto la sua guida di preside, una delle più interessanti sperimentazioni didattiche e pedagogiche istituite in Italia dal Ministero della Pubblica Istruzione). Piandimeleto, Pesaro, dicembre 1973; “RIMINI RIMINI” giugno 1993 (uno dei suoi vari articoli sul turismo e la gastronomia pubblicati da Albergo Italia, rivista di cultura professionale dell’ospitalità italiana);. “Carne bianca di gallina, biscotti di Castellamare e Lacryma Christi” – ‘Lo Specchio della Città’, Pesaro, giugno 200; “Il libro dei fessi” – ‘Lo Specchio della Città’, Pesaro, febbraio 2001; “Gli uomini della guardia” – ‘Lo Specchio della Città’, Pesaro, novembre 2001; “Personaggi della vecchia Pesaro – ‘Ciclòn’ ” – ‘Lo Specchio della Città’, Pesaro, gennaio 2003; “I conigli bianchi – L’omaggio dei pesaresi a Ciclòn” – ‘Lo Specchio della Città’, Pesaro, febbraio 2003; “Napule ca se ne va – La canzone e la Napoli di ieri e di oggi” – ‘Lo Specchio della Città’, Pesaro, dicembre 2006; “Bombardamenti, distruzione e morte a Torre del Greco e a Solofra dopo lo sbarco a Salerno” – pubblicato in parte su “La tofa”, Torre del Greco, 29 ottobre 2008; “Auschwitz e le Isole Solovéski – Il male assoluto e il male necessario” – ‘InStoria’, novembre 2008 e in ‘Antropos in the World’, settembre 2009; “La cortina di ferro e il muro di Berlino a 20 anni dalla sua caduta” articolo e conferenza tenuta agli studenti del Liceo Classico di Fano (Pesaro) nel 2009; “‘Memorial’ di San Pietroburgo . Sul sequestro del materiale d’archivio” – ‘InStoria’, gennaio 2009; “La Federazione Russa oggi” – ‘InStoria’, 12 gennaio 20012.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Le prime ore del mattino e quelle del tardo pomeriggio
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Il mio autore contemporaneo preferito è Patrick Modiano, assieme con vari scrittori di letteratura “engagée”, a partire da Jean Paul Sartre e Simone de Beauvoir.
4. Perché è nata la sua opera?
“Gente del Vesuvio” è nata da un forte desiderio di riportare in vita ricordi di luoghi, eventi e personaggi singolarissimi della mia terra d’origine, cui ho attinto pensieri e riflessioni che hanno non poco segnato la mia esistenza e mi hanno spronato ad indicarli come modelli.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Il contesto sociale in cui ho vissuto, fino alla laurea nella mia terra d’origine, ricca di eventi storici plurimillenari e di un’ampia multiforme cultura, e dopo la laurea in vari Paesi d’Europa e in non poche regioni d’Italia, non poteva che influire notevolmente sulla mia formazione, sia letteraria che umana.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Vissuto da giovane negli anni d’oro della letteratura impegnata, scrivere per me non è mai un’evasione dalla realtà, ma un’approfondita riflessione formativa che la realtà presente o passata mi impone se attentamente osservata.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
In ciò che scrivo c’è moltissimo di me. Talvolta, perfino troppo (forse).
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Più di qualcuno: mio fratello Mario, cui ho intitolato il libro, mia sorella e una mia cugina, Raffelina, che hanno vissuto nei luoghi da me narrati e conoscono i personaggi e gli avvenimenti riportati nella raccolta di racconti cui ho dato il titolo di “Gente del Vesuvio”.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Come al solito, a mia moglie, professoressa di lettere al liceo.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’e-book?
Direi che il futuro della scrittura è anche l’e-book, perché sono convinto che il libro stampato su carta non scomparirà affatto.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
L’audiolibro penso che si affermerà anche se con diffusione alquanto limitata. In fondo, a ben pensarci è sempre esistito: l’alta borghesia, soprattutto quella di donne anziane, si è sempre servita di lettori o lettrici, preferendo per varie ragioni la narrazione orale fatta da qualcuno alla lettura personale d’un libro.