Una storia che si sviluppa lungo un arco temporale di quasi un secolo e abbraccia la vita del protagonista e la storia dell’Italia, procedendo dagli anni del fascismo ai primi anni del XXI secolo. “Figlio del mio tempo” è il romanzo nato dalla penna di Claudio Zeppellini, pubblicato dalla casa editrice BookSprint Edizioni e fruibile quindi nel consueto doppio formato del libro cartaceo e dell’e-book.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono un bolzanino di adozione. I miei genitori vi si sono trasferiti, per motivi di lavoro, quando avevo un paio di anni e sono tutt'ora residente a Bolzano. Mia madre siciliana da parte di padre ed austroungarica da parte di madre. Mio padre mantovano al 100%. La mia era una famiglia comune alla gran parte delle famiglie dell'epoca. La mamma accudiva la casa e si occupava dell'educazione dei figli, mentre il marito provvedeva a tutte le necessità primarie. Risparmi impossibili, ma quello che necessitava c'era sempre. Di fame non ho mai patito ed i vestiti puliti erano quotidiani. In casa si respirava aria esclusivamente familiare. Niente politica, educazione cattolica ma non maniacale. Ben radicata era invece l'educazione civica, il rispetto, l'ordine e la pulizia. Ma d'altronde questo aspetto emerge immediatamente anche da una superficiale lettura del mio romanzo.