Il primo obiettivo è ricostruire, economicamente e logisticamente, ritornare ad un livello accettabile di vita, il secondo è ritornare ad una dignitosa vita, ad una sicurezza economica.
“Tonino” nasce in Molise nel 1944, in una regione appena liberata dai nazifascisti. Qui frequenta le scuole dell’obbligo e passa una difficile infanzia ma riesce comunque a ottenere il “Diploma di licenza di Scuola Media” da privatista. Giovanissimo è costretto ad emigrare in cerca di lavoro. Lo trova in Germania e Svizzera ma si scontra contro le durissime condizioni a cui erano costretti gli emigranti dell’epoca, impiegati per lo più in attività particolarmente gravose ed usuranti. Non potendo continuare gli studi prosegue la propria formazione come autodidatta e proprio per la sua autoformazione che passa la maggior parte del suo tempo libero fra i libri e documentari, soprattutto di storia. Solo in pensionesi concede qualche viaggio, specialmente presso alcuni Paesi dell’Est di cui ama l’architettura e le persone. Oggi vive in Campania dove ha deciso di scrivere “Figli della guerra” e dove è continuo e costante il proprio impegno presso svariate e delicate tematiche sociali.
Ciò che ci racconta “Figli della guerra” non è solo la condizione post seconda guerra mondiale, ma anche come una generazione sia riuscita a risollevare le sorti di una regione, di una nazione, di come il lavoro possa essere mezzo per ritrovare attività e valori perduti e di come purtroppo tali valore non siano arrivati alla generazione successiva, condannandola prossima a rivivere una storia simile a quella di Antonio, il figlio della guerra.