Cambierà ogni cosa l’arrivo di un alieno caduto letteralmente dal cielo nella città degli uomini delle macchine, alieno che quest’ultimi riterranno la Madre scesa sulla terra.
Mara Lamagna completa il suo primo romanzo dopo il suo diploma in Interior Design. Quello che leggiamo è un’opera di genere fantasy futuristico, ambientata in un mondo popolato da cyborg e creature misteriose, in cui sono in gioco gli eterni e altalenanti valori umani che da secoli, nella nostra storia, si scontrano senza trovare equilibrio. La storia che scrive l’autrice è l’avventura fra realtà ipertecnologiche e antiche divinità alla ricerca degli elementi necessari per ritrovare questo equilibrio. Mara Lamagna è stata una grande appassionata, fin da piccola, di scrittura e disegno e trova ispirazione nelle antiche leggende pagane e nella cultura e storia dei popoli antichi, oltre che nella propria innata passione per la storia e la filosofia occidentale e non.
“Arcani” si rivela una lettura appassionante e fluida, piacevole e con molto mordente. Vi troviamo anche una poderosa struttura inventoria; tutto è nuovo in Mara Lamagna, usi e costumi di due popoli, tecnologie, città, persino la lingua. L’autrice inventa infatti una lingua, l’arcano, di cui a fine romanzo allega anche un pratico dizionarietto. Tutto ciò contribuisce alla formazione del fantastico mondo narrativo di Mara Lamagna che riesce, parlando di un mondo così diverso e distante, a parlare di noi, della nostra storia e della nostra memoria, del nostro esistere sulla terra, del nostro odiarci, del nostro, più raramente, perdonarci. Perché la guerra fra uomini delle macchine e arcani è la guerra fra indiani d’America e cowboy, fra occidente e oriente, fra fede e ateismo, è in ultima analisi la lotta intestina allo status stesso d’umanità, è la lotta che quotidianamente avviene dentro di noi, per la nostra anima, rendendoci piccoli mondi lontani alla ricerca di equilibrio.