Giuseppe Parato nasce a Torino e dopo la laurea s’inizia ad occupare di Etica e Finanzad’impresa alle PMI. Ha da sempre la passione per la scrittura, passione che è riuscito a coronarepienamentesolo una volta in pensione. “Cuori inquieti” è il suo primoromanzo, anche se in passato ha pubblicato il saggio “Evoluzione e dell’impresa e management” (durante il periodo universitario) oltre ad articoli di vario genere. Attualmente vive a Chieri (TO).
Una figura di grandeimportanza per il nostro autore è Sant’Agostino. Lo stesso titolo del suo romanzo “Cuori inquieti” contiene un riferimento al filosofo cristiano in particolar modo a Le Confessioni: “Ci hai fatti per Te e inquieto è il nostro cuore finché non riposa in te” (Le Confessioni, I,1,1). La soluzione all’inquietudine del cuore, per Agostino, è l’amoredi Dio. L’autorefa camminare la propria visione di fede su due binari in paralleli, molto vicini, ma ben distinti. Giuseppecredein Dio come un buon cristiano dovrebbe fare. Alberto, anche se uomo di grande fede, è la rivoluzione della fede di Giuseppe, una rivoluzione che contempla la diversità non solo fra ognuno di noi, ma anche dentro ognuno di noi. Il dialogofilosofico fra queste due istanze è rappresentatodal dialogo fra i due personaggi che innestandosiarmoniosamentenella trama e nell’afflato narrativo del romanzo, rivela una ulteriore letture al lettoreche vorrà andare oltre la piacevolissima e bellastoriaraccontata, nel profondo, oltre l’invenzione, nel cuore del significato.