L'opera, composta da 88 pagine suddivise in nove scene e con in copertina il quadro di Vittore Carpaccio "San Martino divide il suo mantello con un povero", prende vita da una lezione che una professoressa di storia fa ai suoi alunni, studenti della Terza A del famoso Liceo Cavour di Torino, il 20 novembre dell'anno 2030. Come si è arrivati alla situazione attuale? Che cosa ha determinato l'attuale campo religioso, geopolitico, sociale, economico e finanziario del mondo? Che cosa è successo o succederà nel decennio che va dal 2011 al 2020, tale che modificherà l'intero sistema mondo?
Quale possibile scenario si profilerà nei prossimi decenni dall'attuale violenta opposizione tra le grandi fedi del mondo? Riusciranno cristianesimo ed islamismo a trovare un punto d'incontro? In un crescendo di analisi storiche e rivelazioni inusuali, l'autore si spinge nella ricerca di un potenziale futuro prossimo, tanto inventato quanto verosimile, che potrebbe rappresentare il nuovo "equilibrio mondiale", passando da Roma a Il Cairo, dalle montagne dell'Hindukush a Washington, per finire in Nord Africa.
Timshel Assamai è anche un nome dal significato ben preciso. Timshel, in ebraico, significa "tu puoi" ed implica una scelta, quella di affrontare una strada, che è aperta. Assamai, invece, in dialetto piemontese significa "potrebbe anche succedere". Dunque percorrere una strada aperta affinché accada qualcosa. È quello che fece duemila anni fa circa Gesù, l'uomo che più di tutti ha influito sul corso della storia, e quello che si prospetta di fare l'autore di questo romanzo ben scritto e molto interessante da leggere.