Nato a Roma il 17 maggio del 1955, Maurizio Gilenti (Gilenti è l'anagramma del suo vero cognome, Gentili) ha sin da subito sviluppato una passione innata per i versi, che non ha perso nemmeno quando, giovanissimo, all'età di dieci anni, ha perso il padre e ha passato sei anni consecutivi della sua vita in collegio. Anzi, lì ha avuto modo di meditare sul senso dell'esistenza dell'essere umano e, dopo essersi diplomato e aver soltanto iniziato la carriera universitaria, ha deciso di dare una svolta alla sua storia, rinunciando agli studi e partendo per il militare. Nel suo stile, che è libero e creativo, si rivedono anche le influenze di tre anni passati all'estero, in Inghilterra, dove ha avuto modo di ampliare le sue conoscenze, anche linguistiche. Ha imparato, infatti, oltre l'inglese, anche il francese, lo spagnolo e il portoghese. Rientrato in Italia, ha iniziato a lavorare e ora, speranzoso, attende l'arrivo della pensione.
Questa raccolta di 202 pagine mescola il passato e il presente di una vita intensa, spaziando su argomenti totalmente diversi: si parte dall'esperienza del militare per finire allo scudetto dell'amatissima Roma, la squadra per cui tifa, senza dimenticare le amicizie coltivate e gli amori passati. Il tutto intervallato da poesie in rima o in prosa sugli eventi più che mai attuali come la nomina a papa del cardinale Bergoglio o la crisi economica.
Uno stile conciso e semplice, simpatico ed originale, con qualche passaggio in dialetto, arricchisce ulteriormente l'opera che ha il merito di soffermarsi con attenzione sui valori importanti della vita e sul senso di ogni singola esistenza, lasciando però al lettore l'interpretazione libera dei versi e la rievocazione dei propri ricordi. Ecco perché "Poesie e proesie" di Maurizio Gilenti è una raccolta di poesie che merita davvero di essere letta.