Recisa Malinconia è il titolo dell’opera-prima realizzata da Charlie Maccione, autrice giovanissima che, da sempre, ama scrivere. Una ragazza dotata di particolare sensibilità che, perciò, traspare in ogni pagina del libro. Un libro in cui ha raccolto differenti storie di ragazzi e ragazze della sua età, forse poco più grandi: tutti caratterizzati dal “mal di vivere…”. Ragazze e ragazzi di diversa estrazione sociale, con differenti opinioni e finanche pensieri ma che sono – e non potrebbero non essere – accomunati da un senso di irrequietezza e malinconia, al punto da sembrare “anime perse, che continuano a vagare senza mete, né scopi…”, senza più essere in grado di saper attribuire valore alla vita. Indubbiamente perché sono i valori stessi a non esser più presenti in loro che, perciò, non potranno non vivere tra disagi infiniti e profonda malinconia. Edito dalla Casa Editrice Booksprint Edizioni, il testo è acquistabile sia in formato cartaceo, sia in quello digitale.
Una malinconia sì profonda ma, in ogni caso, “recisa…” quella presente nell’opera intitolata Recisa Malinconia: una malinconia che, dunque, fa emergere una speranza, seppur impercettibile, come “un barlume minuscolo che si intravede appena in fondo a quel tunnel…”. Una speranza che non può non suscitare emozioni, così consentendo il riscatto dell’anima. Del resto, per chi è così giovane come l’autrice Charlie Maccione e, per di più, vive in un periodo tanto critico, deve essere oltremodo arduo aver certezze e fare progetti per il futuro. Tanto più se si vive in un paesino vicino Roma, “dove si vede sempre troppo o troppo poco…”. Luoghi e persone che si possono descrivere ancor meglio attraverso l’uso di parole che, per questo, continuano a sgorgare dalla penna dell’autrice, in ogni momento; pensieri che non potranno non condurla nel posto giusto, seppur avvertendo ancora “l’inquietudine di sprofondare nel profondo…”, ad onore del vero, percependo quei “demoni che non si conoscono…” ma si sentono fin troppo bene; senza più avere il timore di “comunicare qualcosa che è facile da sentire ma difficile da far emergere…”. Questo confida Charlie Maccione al lettore. Perché, come ogni giovane della sua età, seppur tra dubbi e incertezze, è perfettamente conscia di meritare di vivere e di amare. Senza dubbio, l’amore le fa paura: “maledettamente paura…” Ma resta il motore del mondo e, invero, il motore-principe di ogni altro sentimento ed emozione. Per questo lo si ricerca incessantemente, seppur consapevoli che si potrà perdere. Del resto, “la vita è solo un gioco…” ma pur sempre uno splendido gioco. Anzi! Una grandiosa opportunità, da saper cogliere, al di là di tutto. Finanche innanzi ad un “sogno rotto…” ma pur sempre un sogno. Proprio come la malinconia, sì triste ma, in ogni caso, “recisa...”. Un grande insegnamento offerto da una ragazza tanto giovane ma che, a dispetto della sua età “si interroga per comprendere l’incomprensibile…” e così percepire “l’incompletezza della perfezione…”. Un libro di cui, dunque, non si può non consigliare la lettura.