Una raccolta di poesie per tutto l’anno, a trecentosessanta gradi e su trecentosessantacinque giorni, nata dall’idea di riunire in un unico volume le composizioni poetiche e musicali scritte nel proprio diario personale. Un libro per ogni mese dell’anno, per godere della libertà e riflettere sul tempo libero e sul senso ampio della vita. Tutto questo e molto di più è “Sulle onde dell’anno – Calendario poetico-musicale”, il nuovo volume di Post Millenni. L’opera, edita dalla BookSprint Edizioni, è disponibile nel classico formato della brochure cartacea e rappresenta una testimonianza del vissuto personale e turbolento dell’artista.
“Sulle onde dell’anno” è un vero e proprio calendario poetico, così come lo stesso autore lo definisce. Suddiviso in dodici gruppi, ognuno dei quali anticipato da un disegno stilizzato e che rappresenta uno dei dodici mesi dell’anno, raccoglie sfumature liriche e letterarie di profonda ispirazione. In ogni poesia emerge un pensiero particolare riferito al singolo giorno raccontato, così il lettore è di fatto inventato a ritagliarsi nella propria giornata quel tempo necessario per se stesso e per leggere l’ode.
Un piccolo spazio quotidiano, lineare, cronologicamente rigido e definito, che si allontana dallo stile poetico classico per accogliere invece la stragrande maggioranza delle caratteristiche della poesia contemporanea, con le composizioni espresse anche in grassetto e una forma stilistica priva di rime e ritmi musicali ormai datati. Particolare scelta autoriale quella di optare per una scrittura priva di punteggiatura, quasi a voler dare l’autonomia al lettore di scegliere da sé le pause e i tempi da dare alla lettura stessa.
Perciò la raccolta, di 426 pagine, risulta scorrevole, impegnata ed impegnativa, vuole far riflettere il lettore in maniera critica, portandolo a spasso nello spazio (rappresentato dalla pagina bianca) e del tempo (il calendario poetico, con ogni poesia che rimanda ad un giorno dell’anno), per cogliere le sfumature di una realtà che troppo spesso ci circonda senza svelarsi, o forse siamo noi stessi che non vogliamo realmente guardare e capire tutto ciò che c’è attorno.