Le manifestazioni pacifiche in tutto il mondo negli ultimi anni hanno portato alla ribalta una tematica fondamentale, purtroppo spesso dimenticata soprattutto da chi è ai vari governi ed è chiamato a prendere decisioni importanti: la biodiversità, la salvaguardia dell'ambiente e il rispetto degli ecosistemi. Partendo da questo presupposto nasce "La biodiversità – Una risorsa vitale per l'intera umanità", il nuovo saggio scritto a quattro mani da Italo Dante de Murtas ed Ettore Ruberti. Il volume, edito dalla BookSprint Edizioni e disponibile nel classico formato della brochure cartacea, è un importante strumento di informazione nel settore.
Partendo dall'analisi linguistica del termine "biodiversità" e dalla Convenzione di Rio agli inizi degli anni Novanta, i due autori, professori universitari, indagano e studiano nello specifico in questo campo, soffermandosi chiaramente sugli aspetti che determinano la biodiversità, ovvero l'ambiente (e la sua tutela) e l'ecosistema. Salvaguardare la natura significa quindi non solo salvare specie animali, ma anche l'essere umano, che sta mettendo a rischio gli equilibri del pianeta, a causa anche del boom demografico che tutt'oggi appare difficilmente arrestabile.
Le 146 pagine del libro sono perciò uno studio fondamentale sulla biodiversità, che va oltre il semplice corso propedeutico universitario, e che si apre anche a tutti gli studenti delle scuole e a tutti i giovani e meno giovani che sentono il bisogno di iniziare a fare qualcosa per la Terra. Un saggio per far pensare e riflettere sul proprio operato, cercando di migliorarlo e improntandolo alla salute dell'ecosistema. La scelta di corredare il testo con immagini e con una ricca bibliografia arricchisce ulteriormente l'opera, dandole un valore aggiunto in termini di qualità e ricercatezza delle fonti.
Italo Dante De Murtas è stato ricercatore ENEA dal 1967 al 2007. Laureato in Scienze Naturali all'Università di Cagliari, inizialmente si è occupato principalmente di Entomologia e di lotta biologica nel settore agro-alimentare, vantando anche collaborazioni con la Repubblica del Mali (per studiare gli insetti che attaccano le derrate alimentari in Africa), del Benin, del Niger e altri paesi africani (nell'ambito dell'attività della FAO). Successivamente la sua attenzione si è soffermata sui temi dell'Acquacoltura, della Biodiversità e della Bioarcheologia, di cui è professore all'Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli.
Ettore Ruberti è invece tuttora ricercatore dell'ENEA, dipartimento FSN-FISS-SNI. La sua specializzazione riguarda principalmente l'evoluzione biologica e l'entomologia applicata, interessandosi anche al ruolo dell'idrogeno come vettore energetico. Dal 1997 è professore di Biologia generale e molecolare all'Università Ambrosiana, ottenendo nel settembre del 2012 la qualifica accademica di licentia Docenti ad Honorem per merito di chiara fama nella disciplina. Direttore del Dipartimento di Biologia ed Ecocologia di UNISRITA, sta attualmente sviluppando un progetto di ricerca sull'interruzione del ciclo del Plasmodium della Malaria nella zanzara Anopheles.