Un romanzo storico sia per gli appassionati del genere sia per chi intenda avvicinarsi per la prima volta a questo tipo di argomentazioni. Con esso l’autrice partecipa, in qualità di finalista, all’ultima edizione del concorso letterario indetto in concomitanza con la kermesse canora sanremese. Dopo attente selezioni ad opera di giurati scrupolosi si è scelta la rosa delle opere in gara. Tra queste, appunto, il romanzo "Rodion" (Delrai Edizioni) in cui l’autrice ipotizza le conseguenze della vittoria della Germania della Seconda guerra mondiale.
Trama. Rodion è un bambino di nazionalità russa che sopravvive a stento nella dura realtà dei campi di isterilimento nazista. La Germania ha vinto la Seconda Guerra Mondiale e, insieme ai suoi alleati, ha creato un regime fanatico e totalitario in tutto il mondo. Tredici anni dopo, Edmund è l'altra faccia della medaglia: un giovane tedesco vittima della folle propaganda nazista che cela oscuri retroscena, mascherandoli con nobili ideali, ai quali il ragazzo crede con assoluta fedeltà. Il desiderio di difendere la patria si concretizza presto in una chiamata alle armi e lì la lotta di Edmund Heyder si tramuta gradualmente in un percorso di dubbi e incertezze sulla validità di un pensiero che uccide l'umanità. Famiglia, amicizia, rispetto di sé e del prossimo, patriottismo, dignità, orgoglio e amore gravitano attorno a lui e alla verità che un sovietico rimane pur sempre un essere umano.
L’autrice con uno stile semplice, chiaro e privo di fronzoli, è l’Io narratore di questa storia di lotta tra uomini e di lotta con se stessi: il fanatismo tedesco combatte che non è all’altezza della razza ariana ma, parallelamente, combatte se stesso quando, rare volte, riconosce la disumanità degli ideali per i quali uccide.
L’argomento proposto nel testo è forte, d’altronde è un tema sempre molto attuale, oggi forse più che mai. Leggere questo testo significa riflettere su ciò che sarebbe potuto succedere ma anche sui piccoli o grandi atti di razzismo che ancora oggi gettano vergogna sul genere umano.
Beatrice Simonetti è nata a Loreto il 3 luglio 1994 e attualmente vive a Castelfidardo, nelle Marche. A prescindere dai suoi studi che l’hanno portata ad approfondire la passione per le culture e per le lingue occidentali e orientali, soprattutto russo e tedesco, ha sempre avuto un grande amore per la lettura, grazie alla sua famiglia. Le lettere l’hanno affascinata fin da bambina, per questo ha poi deciso di mettere su carta le sue storie, dando vita a nuove realtà con cui spera di coinvolgere chi come lei non può fare a meno dell’immaginazione. “Rodion” è il suo romanzo d’esordio e il primo per la Delrai Edizioni.