Una testimonianza coraggiosa che non vuole indulgere alla commiserazione, ma anzi essere un esempio di forza e determinazione nell’affrontare il calvario della malattia, vista come un percorso di crescita e fortificazione dello spirito per non arrendersi allo stato di fatto. Un messaggio etico che l’autore vuole regalare non solo ai malati, ma a tutti i suoi lettori, proponendo di riflettere sulla condizione del malato e sulla necessità di non arrendersi ai limiti imposti dalle patologie, ma anzi di attribuire il valore speciale che queste riverberano sulla vita.
Naro il 9 novembre del 1998 a Milano, Cristian Perna appartiene ad una famiglia umile, costruita da genitori lavoratori migrati al Nord e da fratelli perfettamente in salute. Nel 2001 gli viene diagnosticata la sindrome nefrosica e in funzione dell’esordio di questa malattia, lui e tutta la sua famiglia hanno dovuto far fronte a delle situazioni nuove, come un differente regime alimentare, l’alfabetizzazione di nuovi termini, l’assunzione di diversi medicinali e la gestione dei loro effetti collaterali. Crescendo con questa infermità, ha lavorato giorno dopo giorno verso l’accettazione della sua presenza, metabolizzandola e traendone qualcosa di buono. Oggi ha diciott’anni, si definisce un ragazzo qualunque che frequenta il corso di Chimica, Materiali e Biotecnologie, con un forte senso di curiosità, voglia di imparare e, infine, con un grande desiderio: aiutare, in proporzione alle mie capacità, tutti coloro i quali ne sentano il bisogno.