Una fuga dal dolore espressa con estrema naturalezza, un invito a guardare oltre le parole e le cose e a spiegare le ali per oltrepassare ogni limite di cristallo, all’apparenza invisibile ma in realtà molto presente. Tutto questo è chiaramente percepibile fra queste pagine, insieme al forte inno all’amore in tutte le sue sfaccettature, soprattutto quello per se stessi, l’unico e il solo che riesce a dar la forza nel cercare una via d’uscita anche nei momenti di maggiore difficoltà. Nonostante i problemi e attraverso l’inquietudine che aleggia come un corvo su ogni essere umano, l’autrice tenderà sempre alla libertà. Riuscirà a ritrovarla?
Versi intensi che, in una musicalità perfetta, arrivano a regalare emozioni forti e vere; versi che sembrano sfuggire, quelli dell’autrice, ma che alla fine sono pronti a raggiungerti sempre; versi intensi che si inseguono in tornanti lenti, sinuosi e simili a quelli delle vie nelle quali a volte si ha la sensazione che la testa giri; ma fra quei i versi l’unica ubriacatura legittimata è la stessa poesia che ti conduce nei meandri di una poetessa forte e decisa.
Nata a Como nel 1974, Maria Marchese vive a Limido Comasco, un paese della provincia, ma da sempre è molto legata alla Sicilia, terra natale del padre. Con questa opera, esprime per la prima volta se stessa attraverso il linguaggio della poesia.