3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ e-book?
Sostengo l'utilità dell'impiego dell'e-book - soprattutto per le nuove leve. Nel mio particolare caso, esprimo l'immenso piacere tattile di avere tra le mani un libro, piacere che va a completare quello che me ne viene dal contenuto.
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Le mie poesia nascono da un impeto dell'animo; credo di essermi solo limitata a trascrivere.
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Il desiderio di portare alla luce le emozioni, i dolori e i tormenti, da anni accumulati e ribollenti dentro di me, quasi a volermene sgravare.
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
In primo il desiderio è quello di invitare alla lettura, offrendo il mio testo. Quindi, in seconda battuta, è il far conoscere la parte più intima e più vera di me.
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
In realtà, più volte, sono stata invitata a scrivere. Ho atteso... questo evidentemente è stato il momento.
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Ricordo l'immenso piacere, da me provato, nel vedere mia nipote Chiara, di anni dieci, leggere una mia poesia con molto impegno, seppur con comprensibile difficoltà.
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
L'impegno dello scrivere, per me non proprio lieve, in più aggravato dai miei impegni quotidiani, mi ha condotta a un'estrema spossatezza. Sono stata costretta a interrompermi, rimettermi e riprendere successivamente; con rinnovato fervore.
10. Il suo autore del passato preferito?
Luigi Pirandello. L'ho amato molto, sin dall'adolescenza.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Ho lavorato a fianco di persone non-vedenti. Questo mi induce a sostenerne la indispensabilità in molti casi.