3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
La scrittura di quest'opera ha significato moltissimo per me, non solo per il fatto che è il primo racconto che ho deciso di pubblicare, ma perché mi ha permesso di rivivere le giornate estive che, durante l'infanzia, ho trascorso nel paese in cui abitano i miei nonni (lo stesso dove è ambientato il racconto) e tutti i giochi che facevo assieme ai miei amici del posto.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
La scelta del titolo è stata immediata, è arrivata addirittura prima di cominciare ad ideare il contenuto del racconto. Infatti prima ho inventato i personaggi, poi ho scelto il contesto e il luogo in cui inserirli e a questo punto il titolo mi è venuto spontaneo.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Sicuramente vorrei "Orgoglio e pregiudizio" di Jane Austen. L'ho letto solo pochi mesi fa ma me ne sono innamorata all'istante, perché la storia è davvero coinvolgente, intensa e appassionante, inoltre è scritto davvero molto bene e ciò rende la lettura assai piacevole.
6. E-book o cartaceo?
Cartaceo, per sempre. L'odore della carta stampata, dell'inchiostro e l'emozione di girare pagina per sapere cosa vi sta di seguito rendono la lettura di un libro un'esperienza unica.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Non c'è stato un quando, né un perché, ma solo una mattina in cui, mentre mi recavo a scuola, mi è venuta l'ispirazione di mettere per iscritto questa storia che avevo in mente già da un po' di tempo. Così, arrivata l'estate, ho cominciato, e ad opera conclusa ho deciso di fare questo grande passo. Dato che tutti mi hanno sempre detto che scrivo bene, volevo mettermi alla prova e vedere se è vero ciò che dicono.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L'idea nasce dal desiderio di mettere per iscritto le avventure che ho vissuto durante le giornate estive passate da bambina a casa dei nonni, così ho iniziato a pensare ad un modo per renderle uniche e indimenticabili. Ho cominciato a immaginarle vissute dai personaggi che poi sono diventati i protagonisti del libro, e dato che mi divertivo molto ho continuato a pensarle in questo modo. All'inizio le pensavo e basta, accontentandomi di creare quelle immagini nella mia mente, poi, a distanza di un anno, con l'estate ormai imminente e il desiderio sempre più grande del suo inizio, ho provato a scriverne una, e dopo quella sono arrivate le altre.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
È un'emozione indescrivibile, si tratta di vedere il sogno di una vita materializzarsi davanti ai propri occhi dopo tanto lavoro, e solo chi ha avuto la grande opportunità di riuscire nel suo intento può capire il meraviglioso sentimento che ti pervade e ti fa toccare il cielo con un dito. È talmente bello che ti sembra quasi un sogno, ed è difficilissimo convincerti che in realtà è tutto vero, ma quando lo capisci ti accorgi che il tuo più grande desiderio si è davvero realizzato, e la felicità che si prova è immensa.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Mia mamma, che ha approvato la mia scelta di pubblicare il libro e, appena ha visto la copia omaggio rientrando dal lavoro, se ne è impossessata, l'ha letta tutta d'un fiato in pochissimo tempo ed è rimasta sconvolta sia dalla creatività che dal mio stile di scrittura.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso che sia un ottimo modo per promuovere e incentivare la lettura. Anche se non si provano le stesse emozioni che si hanno tenendo un libro tra le mani e leggendo con la propria mente, permette a coloro che non hanno il tempo di concedersi questo piacere di ascoltare e immaginare la storia proprio come se la stessero leggendo.