3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Non c'è un autore contemporaneo preferito. Di gran lunga Dante Alighieri o Quasimodo con "I Lirici Greci", oppure Pavese con "Dialoghi con Leucò" e anche Louis Borges, soprattutto i racconti.
4. Perché è nata la sua opera?
Per l'ambizione di scrivere una saga di 22 romanzi storici ambientati tutti a Saliceto in secoli diversi.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Tantissimo. Anzi, in maniera assoluta. Da sempre ho una mia piccola patria tra le Langhe, il Monviso e il mare Ligure, lontano dalle grandi città.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Entrambe: evasione ma anche realismo.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Tutto!!! Anche se cerco per i romanzi storici una documentazione rigorosa che sempre mi appassiona e poi mi ci immergo come in un oceano tutto mio, sconfinato, tra personaggi desunti dalla realtà che mi circonda.
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Il professor Gatti al tempo in cui frequentavo le Magistrali a Mondovì e poi più nessun altro. Prima di scrivere evito accuratamente tutti i libri che potrebbero in qualche modo influenzarmi. Devo scrivere liberamente traendo tutto dalla farina del mio sacco.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A mia moglie, che mi ha falcidiato tutto quanto era triviale e io poi l'ho aggiunto accentuandolo. È la pura verità.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’e-book?
Non lo so. Io ho troppi anni per esprimere un simile giudizio: non riesco ad apprezzare quel tipo di lettura. Devo odorare la carta.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
No comment. Incapace di rispondere.