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29 Giu
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Intervista all'autore - Guido Araldo

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?

Ho lavorato in 4 ministeri della Pubblica amministrazione: Scuola, Ferrovia, Finanze, Tribunale di Cuneo. Vengo da un'antica famiglia delle Langhe, tra Piemonte e Liguria; terra di poeti e scrittori: Augusto Monti, Cesare Pavese, Beppe Fenoglio, Umberto Eco... Ho cominciato a scrivere a diciott'anni negli Stati Uniti, nello stato del New Hampshire. Credo che non ci sia regione in Europa (isole escluse, Inghilterra inclusa) che non abbia visitato: da Gibilterra a York, dalla Bretagna a Costantinopoli.



2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?

Non esiste un momento preciso: quando mi capita. Non si può dire che non ci sia giorno che non scrivo (a volte articoli per giornali locali, gratis).



3. Il suo autore contemporaneo preferito?

Non lo so! Eco? Bulgakov? Borges? Ma non sono autori contemporanei. Di contemporanei non ce n'è.



4. Perché è nata la sua opera?

Figura tra i 6 saggi esoteri che ho scritto: Il mistero di Saliceto, Mesi Miti Misteria, Perché siamo cristiani politeisti, Il filo segreto di Hiram, La profezia incombente dalle profezie sui papi di Malachia, I Tarocchi come via iniziatica anche nella Divina Commedia (Natelda e la Civetta è una rivisitazione e un ampliamento di quest'ultimo libro, maturato in seguito a conferenze sull'argomento).



5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?

Tantissimo, in maniera assoluta. Soprattutto la provincia cuneese.



6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?

Entrambe! Più ancora è un'esigenza esistenziale per me irrinunciabile. Non scrivo per me, ma per gli altri, però è irrilevante se gli altri poi mi leggono. Nelle visite ai monumenti fortemente esoterici di Saliceto, da me decifrati, scopro persone lontane che hanno letto dei miei libri. Credo pochissime, ma per me è una grande soddisfazione.



7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?

Tutto!



8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?

Dante Alighieri e la Massoneria (di cui sono partecipe).



9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?

Non è un romanzo, è un saggio. Il primo lettore che l'ha comprato (non so chi sia).



10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’e-book?

Non sono in grado di rispondere, poiché personalmente legato al cartaceo.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

Ne sono all'oscuro. Scusatemi.

  

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