La raccolta è composta da liriche di una notevole intensità in cui si fa riferimento ad un ventaglio di sentimenti umani in cui il lettore può rispecchiarsi, e da cui si sentirà coinvolto; le poesie parlano d’amore, amore sofferto, ricordato, amore ricambiato ma con una consapevolezza e cioè che, comunque andrà a finire, chi ama non avrà perso comunque. La lettura delle liriche scivola tranquilla, grazie ed una sintassi quasi perfetta che agevola la lettura e conferisce al testo una piacevole melodia. Il sentimento d’affetto è visto attraverso le sue innumerevoli forme: la gelosia, la nascita di un figlio oppure un semplice e accorato canto alla luna, e la poesia invade il cuore del poeta. L’amore per la vita va oltre l’illusione della perfezione, seppure spesso ci deluda e ci annienti.
Matteo Manguzzi nasce a Sassuolo, una cittadina in provincia di Modena. Nella sua biografia dichiara che il suo amore per la poesia nasce sin dalla più tenera età, ma solo a 36 anni decide di pubblicare il primo libro di poesie: “Luce celeste”. Oggi si considera l’inventore di un nuovo metodo di scrittura fondato su l’uso delle metafore, simboli della natura, che si animano e prendono forma; usando lo Spazio-Tempo, per descrivere attimi, momenti che fanno parte della vita. Quest’ultima silloge “Campi di girasoli” la dedica a tutti i sognatori invitandoli a non smettere mai di sognare.