Avvezzo al raggiungimento degli obiettivi mediante impegno e costanza, anche stavolta l’autore conferma la sua determinazione mediante la realizzazione di un testo che vuole denunciare l’uso e l’abuso della lingua italiana; ma da questa considerazione, che funge quasi da pretesto, le sue riflessioni si estendono a campi più vari e così egli inserisce all’interno della narrazione anche numerosi episodi della sua vita. Il testo si configura quindi come una sorta di diario in cui l’autore si mette a nudo, offrendo ai lettori le sue considerazioni. Stile gradevole, godibile per la sua semplicità, il testo è una lettura distensiva e ricreativa per quei lettori che abbiano voglia di immergersi nella conoscenza di una vita vissuta in modo onesto; perché Giuseppe Sangiovanni è soprattutto questo: un uomo che ha vissuto all’insegna della genuinità dei sentimenti, un uomo capace di atti di grande bontà e lealtà.
Il rispetto verso le altre persone e il profondo amore per tutti i componenti della sua famiglia sono i principi cardine che hanno mosso tutta la sua esistenza. Oggi padre e nonno felice, il nostro autore trascorre le sue giornate da pensionato dedicandole alla compagna di una vita, Teresina, alle due figlie ed ai nipoti. Col tempo conferma di avere mantenuto vivo il suo carattere solare ed allegro, che ancora lo rendono un uomo interessato a tutto ciò che riguarda l’arte espressiva. La musica e la scrittura lo interessano da sempre, e da sempre nutre una profonda antipatia per la politica e per lo sport.