Il testo si compone di più parti, tutte però focalizzate alla sezione principale, che è il Repertorio Generale. In questo segmento del libro troviamo i proverbi veri e propri, suddivisi in sette macro argomenti: il genere umano, l'etica e i comportamenti, il lavoro e le attività varie, il tempo in tutti i suoi aspetti, l'alimentazione, la campagna e la religione. Macro aree dalle quali poi è possibile scendere in dettaglio, in ordine alfabetico, per studiare a fondo la sapienza della Paremiologia.
L'idea di trascrivere i "proverbi conosciuti in Toscana" nasce durante gli studi dell'autore, impegnato nella stesura della tesi di laurea (in Lettere). L'unione dei proverbi e dell'informatica ha acceso la lampadina, che ha permesso a Giancarlo Vannuccini di scrivere questa opera mastodontica quanto bella, vivace e interessante, nata sul finire degli anni '70. All'epoca i proverbi si trascrivevano sui fogliettini, poi pian piano il libro è cresciuto insieme al progresso, trasformandosi in quello che è diventato oggi, dopo oltre trenta anni di ricerche.
Nato a Montepulciano, in provincia di Siena, nel 1949, Giancarlo Vannuccini ha lavorato in banca per 40 anni. Nonostante i tanti impegni in ambito lavorativo, è riuscito comunque a conseguire la laurea e a portare avanti la sua passione per la scrittura e, appunto, la Paremiologia, dando vita a "Proverbi toscani". Analizzando i proverbi, perciò, è possibile indagare anche l'evoluzione della società. Perché con l'andar del tempo cambia la scrittura, si modificano i modi di dire. Lo studio dei proverbi diventa così studio della storia di un popolo, che non è (e non vuole essere) solo toscano. Infatti la maggior parte dei proverbi è stata "tradotta" in italiano (in alcuni casi anche in latino), per rendere la raccolta fruibile al più ampio numero di lettori.