184 pagine in cui si racconta la storia di Pastena, esempio di un sistema che vorrebbe funzionare, ma che non è aiutato dalle istituzioni che "contano". Tanti i tentativi di riuscire, di emergere, ma la necessità primaria è quella di far riaprire gli occhi su quello che è stato e che ora è, e sulle cose che, nonostante gli sforzi dell'autore e del suo entourage, ancora non vanno e andrebbero sistemate.
Ne emerge un quadro amaro di un Paese, l'Italia intera, che ha la necessità di invertire immediatamente la rotto per dare ancora un futuro vivibile alle nuove generazioni, ormai spaventate, confuse e disinnamorate della vita e del mondo. Cosa fare allora per riscattare la nostra Patria? È possibile che nel Duemila politica e mafie siano ancora due mondi che viaggiano assieme? E come riportare la politica al suo giusto ruolo di direzione democratica del popolo?
Arturo Gnesi, sindaco di Pastena, al secondo mandato, è un medico anestesista. Autore già per BookSprint di "Da San Francesco a Che Guevara – Storie, racconti e riflessioni" (398 pagine), "L'esilio di Astrea – Andare oltre il malcostume, il malaffare e il malgoverno" (328 pagine) e "Mannasiéh! – Un anno di appunti, note e sottolineature del sindaco di Pastena" (224 pagine), crede molto nella famiglia e sui valori della socialità e della misericordia. Ma se la famiglia è il luogo dove dare forma alla vita, libera e condivisa, è la politica che deve occuparsi di formare e crescere il cittadino nella vita quotidiana, nel rispetto dei bisogni della società e dei più deboli, e delle radici e della propria identità culturale.