L'opera è un saggio, un manuale d'uso di rapida consultazione. Si passa, appunto, dall'esperienza diretta dell'autore, segretario generale e responsabile "sociale" dell'Associazione Tarpan – Approccio naturale al rapporto uomo – cavallo (nata nel 2005 allo scopo di avvicinare l'equitazione al miglioramento delle condizioni di vita delle persone disabili o con disagi sociale), al senso della relazione, come leggiamo in premessa, d'aiuto come missione laica.
Immerso nel verde, nel mondo selvaggio agricolo e rurale, il centro dell'Associazione Tarpan è promotore di un nuovo modo di intendere la disabilità che vuole sfidare e sfida i luoghi comuni del disagio, della diversità, per venire incontro alle esigenze sociali di tutti. Ma come lavorare con i cavalli e con le persone portatrici di handicap? Quali vantaggi propone questa "nuova" relazione?
Ci spiega tutto nel libro (168 pagine davvero interessanti e precise), che è quasi più una chiacchierata profonda e intensa che altro, Bruno Brughera, che proprio a questo universo ha dedicato la sua vita ed è in prima fila nella divulgazione delle tecniche utili e necessaria affinché l'incontro uomo-cavallo possa essere il più costruttivo e sublime possibile.