Un libro avvincente in cui sono descritte tutte le tappe del viaggio verso la fredda Russia: la partenza da Taranto, l’addestramento a Milano, le amicizie, il lungo viaggio per il fronte, la paura e il terrore, la disastrosa ritirata e infine la gioia di poter tornare a casa con i pochi sopravvissuti.
Antonio Martucci nacque ad Acquaviva delle Fonti (BA). Dopo l’esperienza bellica ha lavorato nelle Ferrovie dello Stato. A 12 anni dalla sua morte i quattro figli hanno deciso di mettere su carta la testimonianza diretta lasciata dal padre che sin da quando erano bambini raccontava loro le avventure belliche. Tutte le vicende erano state registrate da Antonio su nastro per lasciare memoria e un segno tangibile della sua spedizione che altrimenti la memoria con il passare del tempo avrebbe offuscato.
“E tu perché sei tornato?” è un racconto dedicato ai dispersi e alle madri che sono il simbolo dell’attesa e della speranza. Con le sue 236 pagine risulta essere a tratti crudo ma rende anche perfettamente l’idea di quello che milioni di italiani hanno vissuto durante i terribili anni della guerra.