Tutti i racconti sono ambientati nella provincia pugliese. Il testo diventa così una sorta di diagramma della storia italiana dal dopoguerra in poi: la ripresa, la necessità di lasciare il proprio paesino del sud Italia per poter lavorare e studiare, le grandi lotte studentesche e la nascita e lo sviluppo dei grandi ideali, la consapevolezza dell’irrealizzabilità di quegli ideali, l’amarezza per aver aperto gli occhi sui giochi di potere, la corruzione a più livelli, la miseria umana è tutto ciò che racconta l’autore. Ne “La pentola comunista”, se da un lato vi è l’eco di un Paese che sta cambiando, a prevalere su tutto, in maniera chiara ed evidente, è la crisi dei valori, soprattutto quelli comunisti, che lasciano spazio alla rivendicazione personale e alla ricerca dell’affermazione individuale.
Insomma, in questa serie di racconti, emerge la descrizione di un’epoca attraversata da cambiamenti che segneranno l’economia italiana: cominciano le prime proteste dei lavoratori, la politica locale non riesce più a dare risposte alle richieste dei cittadini, le prime storture del sistema fiscale cominciano ad essere palesi… Una storia, purtroppo, che oggi si ripete e rende l’opera di Silvestri di una contemporaneità disarmante e veritiera.
Domenico Silvestri è nato a Spinazzola, provincia di Barletta - Bari, ma vive a Frosinone. Dopo la laurea in Giurisprudenza e il servizio militare, ha lavorato in enti pubblici e privati.