2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
È la sera il momento che dedico alla scrittura, perché con la quiete ed il silenzio è più facile e produttivo far maturare l'idea che ho in mente.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
In questi ultimi tempi sono attratto da autori di saggi storici: mi incuriosisce conoscere come nei tempi trascorsi era organizzata la vita quotidiana nelle nazioni e nelle varie comunità.
4. Perché è nata la sua opera?
Ho sempre ritenuto che il periodo migliore per l'Italia sia stato il secondo dopoguerra: io stesso ho vissuto e ricordo quegli anni pieni di operosità di progettualità e di speranze per un futuro sempre migliore. Ma all'improvviso tutto questo è scomparso: perché? Ho cercato di rispondere alla domanda ponendo l'attenzione sulle trasformazioni politiche, sociali e morali di un piccolo paese di provincia per provocare una riflessione sui possibili rimedi da adottare.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Certamente l'influsso c'è stato, sia pure in maniera non determinante. Ad esempio: inizialmente ho concepito la mia opera come un romanzo ma poi l'ho realizzata in forma di racconti proprio accogliendo suggerimenti di un amico docente universitario.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Ritengo che per lo scrittore lo scrivere sia nello stesso tempo evasione dalla realtà e modo di raccontare la realtà.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
C'è molto di me in quello che ho scritto, soprattutto nei racconti "La pentola comunista" e "Libera nos a malo" nei quali sono la voce narrante. E quando non sono il testimone dei fatti descrivo prendendo lo spunto da fatti veramente accaduti.
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
La mia opera è frutto di intuizioni personali che ho coltivato in autonomia per diverso tempo. Non ravviso nessuna presenza esterna nella sua stesura tranne il suggerimento sulla adozione della forma del racconto.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Al mio amico docente universitario.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’e-book?
Credo che l'e-book occuperà molto del terreno attualmente occupato dalla scrittura. Credo però che non potrà mai sostituire il rapporto che si instaura tra libro e lettore ed anche tra libro e scrittore.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Indubbiamente l’audiolibro si presenta come strumento valido per divulgare il sapere e la cultura. Penso però che occorrerà vigilare per garantire uno sviluppo corretto e per prevenire possibili abusi.