Nel saggio è messa in luce la storia dei popoli dai Sumeri agli Etruschi, dagli Assiri ai Babilonesi e molti altri. Di ciascun popolo sono indicate le caratteristiche principali: la strutturazione della società, i culti, all’arte e la lingua che permettono di stabilire la provenienza e il grado di civiltà di un popolo. Tra tutti i popoli, però, particolare attenzione è data agli Etruschi, la cui magnificenza è spesso descritta e sottolineata. Della lingua parlata da questa popolazione, stanziata principalmente in Toscana, si sa poco perché poco ci dicono le iscrizioni che ci sono pervenute, per lo più epigrafi funebri. A parlarci degli Etruschi sono soprattutto i ritrovamenti archeologici. È così che il lettore apprende lo stretto legame tra gli Etruschi e la figura del pavone, e poi, in una catena logica supportata sempre dall’etimologia, la devozione di questo popolo alla dea Hera, della quale proprio l’elegante e variopinto uccello era uno dei simboli prediletti.
L’autore Placido Aurilio, è nato a Ficarazzi (PA). È un giornalista iscritto all’albo del Giornalisti di Lazio e Molise e ha collaborato con “Il Messaggero” per oltre vent’anni.
Il suo saggio “Etruschi”, è un libro interessante per tutti gli appassionati di storia ma anche per chiunque voglia conoscere qualcosa in più sull’origine della nostra cultura. È un invito ad approfondire sempre la storia, non fermandosi alle apparenze.