Un matrimonio in apparenza felice quello di Valeria ma che nasconde una triste realtà. Valeria sposa l’uomo solo per avere la sua ascesa sociale e allontanarsi dalle sue umili origini e diventare una donna di potere. Il marito, un fedifrago incallito è invece ancorato a una mentalità antiquata che lascia all’uomo piena libertà e alla donna il compito di essere succube delle decisioni altrui. Accanto a Valeria si muovono altre protagoniste femminili, pronte ad usare malizia e seduzione per ricorrere ambizioni e sogni di ascesa sociale, anche a costo di vendere corpo e dignità.
Vanda Teodonno è nata a Portici, anche se ha sempre vissuto in provincia di Roma dove ha insegnato per quarant’anni. Ama l’arte in ogni sua forma: poesia, pittura, scrittura ed è proprio attraverso questa che con tenacia cerca di battersi contro le ingiustizie, come fa in questo libro. Tramite la scrittura riesce a esprimere i sentimenti più inconsci e la rasserena.
Il confronto tra moralità e amoralità, in una sorta di commedia italiana che mostra i vizi della provincia italiana, dove invidie, pettegolezzi e arrivismo, sono il lato nascosto dietro le pieghe dei sorrisi della gente.