Cosa collega un incontro segreto a Brugge tra nove uomini quarantenni e la scomparsa di un poliziotto dell'Europol a Lugano, mentre era in casa dell'ispettore Reguzzoni? Quale ambizione spinge ad atti estremi, pericolosi e violenti i fondatori del Quarto Reich? Quale pazzia si cela nella mente del loro capo? E soprattutto, riuscirà l'ispettore super tifoso del Milan e del Lugano Hockey a risolvere l'enigma della sparizione del suo amico, scongiurando così in tutta Europa l'ascesa di un nuovo movimento filonazista rivisto in chiave moderna?
Nelle 318 pagine in cui si svolge le vicenda, si chiude la trilogia legata all'ispettore Reguzzoni, che questa volta ha a che fare con intrighi, morti, sparizioni, soprusi e minacce che vengono collegate abilmente dalla penna del Bussi per creare suspense e attesa nel lettore. La scelta di una società segreta che complotta alle spalle dei governi nazionali per imporre il nazismo, il Quarto Raich, è ovviamente forte e d'impatto, come l'intero libro.
Per fortuna la narrazione è pura invenzione, di alto livello in questo caso, ma purtroppo il neonazismo è un fenomeno in ascesa nell'ultimo decennio e la paura di dover tornare a scontrarsi con un gruppo di fanatici violenti e arroganti pian piano si fa strada tra gli intrecci della politica di oggi e della società contemporanea.
Bussi è un avvocato civilista nato a Novara nel 1963. Sposato con Cristina e padre di due figlie, è da sempre appassionato lettore di gialli e nella scrittura ha riproposto questa sua grande passione, insieme all'amore per l'hockey e gli sport di squadra in generale. Il "silenzio vorticoso della neve" è il terzo romanzo della trilogia che ha preso spunto da "Il sospiro della vendetta" (312 pagine, BookSprint Edizioni) ed è proseguita poi con "Ho incontrato Luna Blu" (306 pagine, BookSprint Edizioni). Ma potrebbe non essere finita qui…