Nella scelta di non voler dare ai protagonisti di questa storia un nome proprio si cela il preciso obiettivo di far emergere con timida prepotenza il vero fulcro di tutta la vicenda: la forza di un legame basato sul sentimento dâAmore. ÂŤDicono che lâamore, quello vero, si incontri una volta sola nella vita, io credo proprio di averlo incontrato, penso che se anche non è stato per tanto tempo o per tutta la vita come avrei voluto, è stato senzâaltro un vero amoreÂť. Quello che lâautrice racconta è lo sbocciare, inaspettato e un poâ temuto, lâamore tra due uomini simili, additati dagli altri abitanti del loro piccolo paese e perfino dai loro stessi familiari. In questo romanzo, utile per capire le tante sfumature di un argomento cosĂŹ semplice eppure delicato, si scandagliano le problematiche che troppo spesso affliggono la vita dei gay, ancora oggi vittime â purtroppo â del giudizio cafone e infondato di chi ne sottolinea la diversitĂ in accezione negativa. Maria Grazia Ardusso, con parole e concetti non troppo elaborati, accompagna il lettore nella conoscenza della normalitĂ nellâambito della âdiversitĂ â.
Come giĂ nella precedente pubblicazione a cura della medesima casa editrice (âIl 21⌠di ogni meseâ) anche in questo romanzo lâautrice rivela una notevole capacitĂ di immedesimazione nei protagonisti della vicenda; ed è forse dai luoghi in cui risiede che Maria Grazia, oggi residente nella provincia di Cuneo ma originaria di Nichelino (TO), trova ispirazione per la materia che poi elabora in forma narrativa. Lâamore, dunque, declinato nella forma piĂš pura e piĂš autentica: dispensatore di una libertĂ che scioglie i nodi di una sofferenza insopportabile per il fisico e per la mente. Con questâultimo lavoro lâautrice conferma la sua sensibilitĂ verso argomenti di grande attualitĂ .