Può un opera filosofica complessa star dentro qualche disegno schizzato in fretta e venduto per pochi euro?
Bisognerebbe chiederlo ai milioni di giapponesi che ogni giorno acquistano e divorano fumetti. La risposta – lo si può immaginare facilmente – sarebbe un sì entusiastico. Nel Paese del Sol Levante i fumetti si chiamano Manga e si leggono al contrario – si comincia dall’ultima pagina e prosegue da destra verso sinistra –, e sono un’arte tutt’altro che minore.
Amati dai bambini come dagli adulti, trovano oggi una nuova vita, rinnovando il proprio look. Sono i fumetti, manga o comics come si vuole definirli, che fanno il loro ingresso nel mondo degli e-readers.
Definito da Hugo Pratt come “letteratura disegnata”, il fumetto fa la sua prima apparizione nell’America del 1900 in una forma diversa da quella che conosciamo oggi. All’inizio infatti i comics erano delle strisce orizzontali di tre o quattro vignette allegate ai quotidiani o inseriti come inserto nell’edizione domenicale. Diversi nella forma, i fumetti hanno però avuto sempre lo stesso obiettivo: raccontare storie utilizzando non solo le parole ma anche le immagini.