Manna lo ha presentato al Salone del Libro con sette colleghi poliziotti scrittori, che «hanno dialogato a lungo con la gente senza lesinare 'selfie'. Sono stati selezionati tra alcune decine», scrive la sezione cultura di Ansa.it.
Sul posto c’erano le telecamere di Rete 7. L’emittente ha intervistato il nostro autore Francesco Manna: «Racconto la storia di una donna che ha affrontato una terribile malattia, con grinta, coraggio, dignità. Alla fine non ce l’ha fatta. Ma questo libro è un inno alla vita, uno stimolo per continuare a lottare sempre e comunque. Lei era una persona positiva. Il testo racconta la nostra storia, da quando l’ho conosciuta a quando fisicamente mi ha lasciato. È una bellissima storia d’amore. L’ho scritto per rendere omaggio a Graziella, per renderla immortale, per lasciare un segno della sua presenza ai nostri figli».
Graziella ha lottato contro una terribile malattia senza mai perdere il sorriso, la speranza, la voglia di tornare a vivere una vita normale. Quello di Manna è un diario nato in un momento di dolore, che è poi diventato un libro apprezzato dal pubblico. Le sue parole – e le parole di Graziella, e il suo sorriso – continuano a dare speranza a chi si trova di fronte a qualcosa che appare invincibile.
La presenza del nostro autore in una cornice straordinaria come quella del Salone Internazionale del Libro rappresenta non solo una grande soddisfazione per Francesco Manna, ma anche un’ulteriore occasione per rendere omaggio alla sua donna.