Il Risveglio scrive della nostra autrice in un articolo intitolato “Se la poesia è donna”. Eccone un estratto: «[…] la giovane scrittrice Elena Stura dopo il felice esordio letterario del suo romanzo “Frammenti dell’essere” del 2012, ora ha pubblicato proprio un libro di poesia: “Giorni immobili”. L’autrice, eporediese di nascita, ma “adottata” dal Ciriacese, ha presentato recentemente i suoi lavori al Palafiori di Sanremo, nello spazio dedicato alla casa editrice BookSprint Edizioni durante il Festival della canzone: dei suoi testi si è detto che esprimono classe, eleganza e nostalgia, soprattutto per il tempo che non è stato».
La raccolta contiene composizioni in versi che trattano diversi temi, raccontati con tono e linguaggio intimista e personale, ma che grazie a una scrittura agile e delicata si prestano a un’interpretazione universale. “Giorni immobili” è il luogo in cui si scontrano due mondi: quello dell’essere (cosa siamo e sentiamo e crediamo di essere) e quello del dover essere (cosa il mondo esterno ci impone di essere).
«Gli scritti di Elena Stura», continua Il Risveglio, «raccontano della passione per la danza e dei motivi esistenziali che l’hanno portata a rinunciarvi. Dolorosamente. “Scrivendo svuoto le cose che ho dentro e riesco a isolarmi dalla vita di tutti i giorni, che non mi dà soddisfazioni”».
Elena Stura lavora è laureata in Scienze dell’Amministrazione e lavora come impiegata. «E adesso ha imparato a salvarsi l’anima, danzando anche con i versi e le parole».