Ha presentato il suo libro nella Città dei Fiori, Teresa Fasano, e l’eco della stampa non si è fatto attendere. PositanoNews ha ripreso la notizia, riportandola sulle proprie colonne: «Ennesima soddisfazione per Teresa Fasano, la scrittrice di origini Cavesi e residente da anni a Vietri Sul Mare. È stata ospite al Palafiori di Sanremo, per BookSprint Edizioni, dove ha presentato il suo libro "Crollo di un'identità" (BookSprint Edizioni, 150 pagine, versione ebook disponibile)».
Il pezzo, firmato da
Magrina di Mauro, racconta una storia cominciata negli anni Settanta, vissuta in un’infanzia tormentata, scritta in età adulta per lanciare un messaggio importante.
«Opera prima che narra la drammatica storia dell’autrice, “un percorso esistenziale, tutto in salita, che iniziò a fare all'età di 4 anni e mezzo” quando nel '71 ci fu il crollo di un palazzo, con la morte di quindici persone. Una delle poche superstiti è proprio Teresa che si salva insieme alla sorellina minore, ma rimane priva della famiglia e delle proprie radici. Rimane sepolta dalle macerie per alcune ore e subito comprende che la morte aleggia intorno a lei. “Il vero miracolo non fu che fossi rimasta viva sotto le macerie, ma la capacità di riabilitarmi all'esistenza dopo una tragedia di questa entità”».
“Crollo di un identità” dunque, ma anche e soprattutto capacità di rialzarsi e ricostruire se stessa e la propria vita. «La vergogna, il dolore, il dovere di proteggere. Sono questi i sentimenti che caratterizzano i primi tempi della vita di Teresa Fasano. Col trascorrere dei mesi imparerà ad accettare e amare i suoi genitori adottivi. Ma quando un infarto fulminante stronca quello che è ormai diventato suo papà, Teresa ripiomba nel passato. gli stessi atteggiamenti pietosi. Gli stessi sguardi fastidiosi. Ma il suo cuore ha continuato a battere, determinato a vivere, proprio come in quelle ore, sotto il peso del cemento.
“Io ce l’ho fatta”, dice “Questo testimonia il mio coraggio. Voglio comunicare agli altri che si può uscire anche da traumi così violenti”».