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18 Apr
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Intervista all'autore - Francesco Manna

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Terapia allo stato puro. La scrittura ha rappresentato questo per me. In un momento particolarmente difficile della mia vita, la perdita di mia moglie dopo una lunga malattia, scrivere si è rivelato liberatorio e terapeutico.

E' questo che propongo ai ragazzi che, con i loro elaborati, hanno formato questo quaderno antologico. La traccia che do nelle scuole è: La scrittura come terapia.

 

2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Sono racconti di giovani studenti di terze medie. Molti di loro iniziano con: Caro diario...


 

3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Come anzi detto sono racconti di giovani studenti, dopo averli scelti, tramite apposita commissione di cui sono presidente, per le loro storie spesso personali, ho realizzato questo libro. Il 4° quaderno antologico.


 

4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Semplice. Ho realizzato un premio letterario in memoria di mia moglie Graziella Corso.


 

5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Credo che qualsiasi libro o scrittore vada bene. L'importante è tenere "allenata" la mente.


 

6. Ebook o cartaceo?
Sono più per il profumo della carta, dell'inchiostro.


 

7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Una scelta non programmata, a seguito della dipartita di mia moglie.


 

8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Avevo creato un'associazione culturale e parallelamente, in concerto con soci, si è deciso di creare un premio letterario per i ragazzi. Invogliarli così a scrivere e a far esternare, attraverso la scrittura, le loro emozioni.


 

9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Gratificante, soprattutto nel vedere la gioia e l'emozione dei ragazzi che poi leggono le loro storie nel libro.


 

10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Ovviamente io e la vice presidente dell'associazione culturale Agata Sava.


 

11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Credo che potrebbe avere un futuro come già accade nei paesi anglosassoni.

Forse sono un po’ di parte, visto che il mio primo libro è anche audiolibro: Graziella storia di una donna "guerriera".

 

 

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Mercoledì, 18 Aprile 2018 | di @BookSprint Edizioni

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