3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Italiano direi Licia Troisi perché, da amante del fantasy come sono, le sue storie mi riescono a trasportare in quei mondi immaginari che crea. Per quanto riguarda quelli stranieri, sempre rimanendo sul fantasy J. K. Rowling e Kiera Cass.
4. Perché è nata la sua opera?
Perché era un periodo in cui succedevano tante cose brutte nel mondo e avevo bisogno di poterle metterle su carta , trasformandole in parola così da poter condividere il mio punto di vista con tutti.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Molto perché sono cresciuta in una famiglia in cui sia mia madre che mia nonna hanno la passione per la scrittura e mi hanno sempre spinto a fare lo stesso, fin da quando ero bambina.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Entrambi. L'autore mentre scrive in qualche modo si allontana dalla realtà creando mondi e personaggi lontani dalla sua realtà, dalla routine di tutti i giorni. Allo stesso tempo ciò che fa uno scrittore è attingere da quello che ha intorno, dalla vita quotidiana, dalle persone comuni e unendole alla creatività e alla fantasia: il risultato di quest'unione è la scrittura in sé.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
In questo libro ho messo tutta me stessa. Ogni personaggio ha un particolare, una caratteristica fisica o caratteriale in cui mi rivedo. In ciò che ho scritto ho messo la mia passione, i miei ideali, le mie verità, le mie esperienze di vita, ciò in cui credo e che penso.
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Credo di non essere stata influenzata da nessuno nello scrivere questo libro, ma un grazie fondamentale lo devo a mia madre e ad un mio amico che mi hanno aiutato con la rilettura e correzione del testo, dandomi quel punto di vista esterno che si è rivelato essenziale.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A una mia amica, che condivide i miei ideali e è un'amante delle love story. Sapevo che le sarebbe piaciuto ed è stato così; pur non essendo una grande lettrice, l'ha finito in pochi giorni.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’e-book?
Della scrittura forse, ma solo come trampolino di lancio per un autore o un'opera. Credo che il libro cartaceo non passerà mai di moda e vedo che anche i ragazzi delle nuove generazioni la pensano come me. Toccare, annusare, sfogliare la carta, fare le orecchie sulle pagine e/o mettere un segnalibro è ciò che un lettore adora di più.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Non credo di avere una vera è propria opinione al riguardo, in quanto come detto sopra è alquanto "nuova" come piattaforma. Ritengo però che diventati grandi, se le storie ci vengono lette da altri, siano meno nostre, e ci possiamo immedesimare meno e forse perdere anche il filo del discorso. Ma non posso ancora giudicare perché non ho fatto questa esperienza.