Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
In qualità di architetto scrivere significa per me raccontare un luogo, renderlo vivo e mettere in evidenza le emozioni che un edificio può suscitare solo guardando il suo stile e la sua storia, la storia di chi lo ha abitato o di chi lo ha costruito.
Mi sono cimentata per la prima volta in questa attività e mi sono divertita perché non sapevo da dove iniziare e come creare un testo. Poi con l'aiuto di persone qualificate ho dato vita alle mie emozioni e tutto è risultato naturale pagina dopo pagina. Molto probabilmente non mi fermerò a questo testo!
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
In questo libro si parla molto di me e della mia famiglia. È un libro documento sulla villa della mia famiglia e poi restaurata da me in tutte le sue parti.
Ho voluto mettere per iscritto le emozioni che il luogo mi ha suscitato e continua a suscitare affinché atri ne potessero usufruire.
Dal momento in cui la villa oggi diventa location per eventi è stato fondamentale cercare di farla conoscere in ogni sua parte nascosta: dal punto di vista architettonico, paesaggistico, storico e anche con qualche descrizione intrigante di avvenimenti passati!
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Scrivere questo testo è stato per me mettere in risalto un edificio con le sue particolarità e renderlo vivo perché ogni edificio non è composto solo di pareti ma parla di qualcuno e di qualcosa e credo di essere stata in grado di aver descritto la vita degli anni '20 e lo stile Liberty nonché aver descritto le caratteristiche di chi l'ha abitata fino ad oggi.
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stessa per deciderlo tra varie alternative?
La scelta del titolo è stata immediata. La protagonista del testo non sono io che l'ho scritto ma la Villa che viene descritta in ogni circostanza.
Un edificio costruito nel 1900 direttamente dal suo proprietario e oggi io ne custodisco i segreti in qualità di discendente.
Quindi il testo racchiude ben 100 anni di storia di famiglia!
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
In una isola deserta o in ogni luogo mi possa trovare io leggo quasi esclusivamente testi medical thriller o polizieschi di ogni autore.
Per me la trama è fondamentale, la copertina riassume molto il suo contenuto come primo impatto.
Restano i miei preferiti Robin Cook, James Patterson e Angela Marsons.
Questi autori riassumono la suspance, il brivido e il coinvolgimento che cerco in un libro per il tempo libero.
Ebook o cartaceo?
Faccio parte di una generazione poco incline alla tecnologia quindi sono per il libro cartaceo. Adoro l'odore delle pagine stampate e la costa del libro deformata dopo la lettura. Queste emozioni non le danno i libri digitali e mi creano la sensazione di essere poco vissuti e freddi.
Capisco l'utilità e a volte la convenienza del libro digitale perché in poco spazio si possono avere tanti testi ma se devo scegliere, il cartaceo è la mia passione!
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittrice?
La carriera di scrittrice è iniziata quasi per caso con la voglia di mettermi in gioco e assaporare nuove esperienze.
Volevo promuovere Villa Toletti che diventa location per eventi ed apre al pubblico quindi avevo la necessità di farla conoscere e renderla unica!
Mi sono pure divertita a scrivere...
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Il libro nasce dalla voglia di far conoscere Villa Toletti al pubblico quindi ho iniziato a capire cosa avrebbe potuto incuriosire il lettore. Da uno sconforto iniziale perché mi sono chiesta tante volte a chi avrebbe potuto interessare l'argomento e se fossi stata capace di scrivere, mi sono appassionata all'idea e ho iniziato a stendere una sequenza di argomenti intriganti e allettanti. Poi le pagine sono uscite da sole una dietro l'altra con un senso logico e sono riuscita a scrivere un testo che fosse capace di raccontare la vita di un edificio con gli avvenimenti storici legati ad esso. Il tutto rafforzato da documenti fotografici originali e d'epoca.
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Provo una vera emozione! Vedere il proprio lavoro pubblicato esattamente come è stato creato nella mia testa mi da una soddisfazione enorme.
Poi a raccontarlo a chi mi conosce suscito curiosità alle persone e voglia di comprarlo per conoscere la storia della Villa!
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
La prima persona che ha letto il libro in fase di creazione è il mio manager nonché amico Dario! È lui che mi ha spinto a scriverlo e man mano mi indicava il percorso da seguire e le sensazioni che dovevo essere in grado di suscitare al lettore. È stato un lavoro di squadra!
Poi mio padre ha letto il libro finito perché volevo un parere sincero e sapere se ero riuscita a scrivere con il cuore e con la capacità di suscitare emozioni positive e vive al lettore e non noia.
Al suo parere favorevole e alle poche correzioni relative alla famiglia e ai gradi di parentela, ho chiuso il cerchio con la pubblicazione!
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Come per l'Ebook non sono abituata ad usufruirne ma credo che sia la soluzione per tutti coloro che hanno delle difficoltà nella lettura e possa essere una innovazione tecnologica molto utile e fondamentale!
