Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Com'è la mia vita? Direi quasi soddisfacente anche se spesso in salita: a volte salite dolci, altre più faticose.
Abito nella provincia veronese, a Caldiero, ma il mio cuore è rimasto nel Basso Ferrarese a Goro paese circondato dalle acque del mare, dal Po, da terreni bonificati rubati alle zone vallive. Se sono uno scrittore? Ecco non sono io che devo rispondere a questa domanda. È come chiedere all'oste se il vino è buono. Io direi assaggiate il vino poi la risposta verrà da sola.
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non ho un momento specifico. Tutto dipende dal caso, magari da un'idea che improvvisamente nasce nella mia mente e allora non importa dove mi trovo, mi fermo e prendo nota.
Il suo autore contemporaneo preferito?
Amo i romanzi storici e la saggistica storica; fra i tanti autori contemporanei Alessandro Barbero è da me il più apprezzato.
Perché è nata la sua opera?
Come ho già detto tutto è nato in un momento particolare della mia vita. Avevo molto tempo a disposizione: ho preso carta e penna e ho cominciato a scrivere e, mentre lo facevo, i pensieri prendevano forma e non ho fatto altre che seguirli.
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Penso di essere la somma di tutto ciò che di me è stato, nulla è andato perso. tutti nella nostra diversità siamo unici. Sicuramente il mio passaggio nei contesti sociali ove, di volta in volta, ho vissuto è stato influenzato. Però quanti e quali contesti su di me hanno influito in maniera determinante non saprei dire: senz'altro tutti sono stati egualmente importanti.
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Non scrivo avendo già in testa un copione. Piuttosto scrivo e lascio che le battute, unite all'improvvisazione, mi portino ad un canovaccio. Quindi compio un'evasione dalla realtà?... può darsi. È un modo per raccontare la realtà? Non credo perché sarebbe una specie di cronaca. Di sicuro però tutto ciò che scrivo proviene da me è frutto del mio vissuto, quindi ciò che scrivo è sicuramente uno specchio di ciò che è stato realtà.
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Vedi la risposta alla domanda precedente
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Nel racconto "An gh'è banane" viene da me descritta una "Beffa" portata a termine con implacabile freddezza nei confronti di un politico corrotto. Ovviamente questa "Beffa" è una metafora che nel mondo attuale potrebbe trovare dei riscontri realistici. Quindi più che da qualcuno è nella realtà del mondo attuale che ho trovato ispirazione-
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A mia figlia: mi interessava sapere se la storia che ho scritto poteva interessare ad una persona giovane.
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Ebook: definizione " opera letteraria in formato digitale". La potenzialità di questo strumento è infinita. Siamo entrati in un'era moderna di cui conosciamo, per il momento, solo l'inizio. La capacità dell'Ebook di offrirmi una libreria in qualsiasi momento è impagabile. Comunque detto questo amo infinitamente il libro di carta e nella sua bellezza nulla potrà mai superarlo.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso che in alcune situazioni sia cosa fantastica avere la possibilità di ascoltare un libro senza doverlo leggere materialmente. Ad esempio per chi ha difficoltà di lettura (cecità, miopia...) oppure impedimenti di vario tipo (malattie, età avanzata ...), o mentre si eseguono lavori ripetitivi e monotoni. O ancora in una serata stanchi perché provati dal lavoro con nessuna voglia di ascoltare la televisione cosa c'è di meglio se non andare a letto sotto il tepore delle coperte e lasciarsi andare nell'ascolto di un buon romanzo. Si penso che l'audiolibro sia una cosa molto utile.