Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere per me è tante cose, prima fra tutte, dare voce alla mia voce interiore, dare spazio alla mia fantasia, esprimere la mia unicità, condividere un messaggio con il cuore, scrivere è dare una parte di me, quella che mi rappresenta meglio.
la scrittura per me è un salvavita, lo è stato tante volte e credo lo sia per tutti e invito a farlo perché attraverso la scrittura ci raccontiamo, esprimiamo pensieri emozioni, e poi creiamo. Quando si scrive un diario a sé stessi, si usa la scrittura per raccontarsi qualcosa di sé che non si sapeva, a volte per rendere chiara e liberatoria una situazione. Quando scriviamo agli altri lo facciamo per condividere o tramandare qualcosa; la scrittura può essere guaritrice oppure creativa. Attraverso la scrittura, quel messaggio si tramanda e crea; ciò che scrivi, rimane e condiziona altre menti, altri cuori; quindi qualsiasi cosa devi dire, scrivi sempre parole evolutive, anche se devono esprimere disaccordo e cerca di farlo con amore che sia rivolto a te o agli altri. Quando scrivo, mi sento una penna, un'anima in viaggio; Posso essere chi sono senza maschere; sento di essere un canale e provo gioia e bellezza, stupore e gratitudine, passione, amore, coraggio e ispirazione per la vita.
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Questo libro nasce in un momento di forte cambiamento e trasformazione della mia persona. Un periodo di apparente solitudine è stato in realtà una rivelazione di cose che ho sempre saputo dentro di me, ma che non avevo messo in pratica, perché avevo scelto di fare altre esperienze. Entrare in contatto con alcune persone ha accelerato questo processo di "guarigione", sblocco e " risveglio" della parte più vera che era sepolta da stress, condizionamenti, e quindi non poteva esprimersi.
Attraverso una presa di coscienza, mi sono guardata dentro per ascoltarmi di più, capire cosa volevo e in quale direzione stava andando la mia vita e così ho scoperto anche il mio valore e nuove prospettive per la mia vita.
quindi una parte dell'esperienza che ho vissuto interiormente è il libro stesso, perché parla di un viaggio introspettivo che deve compiersi per avere un nuovo sguardo, appunto vedere e vivere a colori, questo avviene con la comprensione della realtà interna che definisce ciò che accade all'esterno. Prima di vedere la luce, per utilizzare un termine che mi ricorda il manuale del guerriero di luce, devi affrontare le tue paure, riconoscere i tuoi bisogni e anche vivere ciò che ti accade come un dono. Da questa consapevolezza anche il mondo delle relazioni cambia e quindi puoi creare relazioni autentiche. La scelta di parlare di anime e fiamme gemelle rafforza il valore che hanno le relazioni nel processo evolutivo, potremmo anche definirle solo relazioni karmiche ma a me piace dare questa definizione; ognuno può chiamarle come vuole, ma la cosa importante è quello che rappresentano. Quindi, si, una buona parte del racconto è presente nella mia vita, e gli strumenti che condivido fanno parte del mio stile di vita. Con il corso di spiritual coach ho appreso altre tecniche che si utilizzano nelle sessioni individuali o di gruppo e che davvero ti portano a fare un percorso di trasformazione. Il lavoro di consapevolezza è giornaliero e in ogni istante e la sfida è seguirlo e integrarlo nella propria esistenza.
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Scrivere quest'opera ha significato concludere una parte del viaggio per iniziare un nuovo percorso nella mia vita, con altri obiettivi personali e lavorativi.
Ho compreso la strada da intraprendere per mettere insieme passioni e lavoro, e sto investendo su questo. In poche parole, dal punto di vista animico, realizzo il mio "scopo di vita”; con la scrittura e l'attività di spiritual l'intenzione è accompagnare altre persone a fare lo stesso. sto lavorando in questa direzione.
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stessa per deciderlo tra varie alternative?
Il titolo si è palesato alla fine dell'opera. È stato semplice. Era quello il nome perfetto dall'inizio.
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Se avessi la possibilità di stare su un'isola deserta, mi delizierei della presenza di Alejandro Jodorowskyi. Nonostante l'età credo che saprebbe come trasmettere il suo sapere. i suoi racconti mi hanno accompagnato nella mia crescita, hanno dato risposta a tante domande che non sapevo neanche formulare ma avevo bisogno di conoscere. La magia e il mistero dei suoi racconti mi ha spinto a farmi domande e mi ha dato tanti spunti di riflessione; anche quando non capivo di cosa parlava in realtà le sue parole hanno piantato un seme dentro di me.
Anni fa gli scrissi una mail perché avevo saputo che una volta a settimana a Parigi leggeva i tarocchi, a tutti gratuitamente. ovviamente c'erano file interminabili e non ho avuto risposta altrimenti sarei andata in qualsiasi modo. Sono stata sempre affascinata dai tarocchi come strumenti evolutivi e difatti ho comprato anche il suo libro ma è davvero una continua scoperta, e non di facile comprensione, infatti non ho mai finito di leggerlo. Dei suoi racconti, se dovessi scegliere un libro porterei con me psicomagia, racchiude bene l'arte di comunicare con il proprio inconscio che poi è espressione di ciò che desideriamo davvero ma non lo sappiamo e poi ha un potere guaritore per l'inconscio. A.j. nei suoi racconti si mette a nudo e condivide i passaggi evolutivi, e quello che ha scoperto con la sua ricerca che poi gli ha permesso di realizzare ciò che desiderava, ed essere d'aiuto ad altre persone. Dalla conoscenza di sé ha scoperto e condiviso i suoi talenti e il suo valore guarendo la vita di tante persone. è uno scrittore che mi ha ispirato nel mio percorso di vita.
Ebook o cartaceo?
Entrambi. io preferisco toccare la copertina e sentire il profumo della stampa di un libro appena comprato e poi tenerlo in libreria per sfogliarlo quando mi va, ma non disdegno l'ebook perché ho comprato anche libri in formato digitale.
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittrice?
Da piccola mi piaceva scrivere romanzi, svolgere i temi scolastici, le mie esposizioni erano sempre molto coinvolgenti e mi ricordo che ricevevo molti complimenti dai compagni e dalla mia maestra d'italiano della scuola elementare, Virginia, che ricordo ancora con molto affetto. Mi ricordo che era in dolce attesa e mi disse: " chiamerò la mia bambina Francesca, perché mi piacerebbe che avesse la tua sensibilità e la tua fantasia”. Poi all'età di undici anni, scrissi un romanzo, con la macchina da scrivere, che era di mia nonna e lo regalai ad un signore e andò perso. La mia bambina interiore aveva ben chiaro ciò che desiderava fare e posso dire che l'ha scelto tanto tempo fa, ma crescendo ho deciso di fare altre esperienze. Negli anni ho scritto alcune poesie, e altri saggi non pubblicati e adesso ho ricominciato a scrivere seguendo le mie ispirazioni.
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L'idea nasce da un mazzo di tarocchi, che ho realizzato un anno fa. si tratta di tarocchi evolutivi, perché mi piace anche dare vita a strumenti pratici quando sono ispirata che aiutano o stimolano le persone. quindi, in quel periodo, sono stata ispirata a realizzare 22 carte che ho battezzato col nome di "Magie di Uni".
le carte accompagnano la persona con dei messaggi evolutivi e ogni carta raffigura un preciso unicorno, espressione del bambino interiore. Ognuno di noi ha un bambino che non deve mai dimenticare di amare e di interrogare per conoscere i suoi reali bisogni, infatti è stato proprio con la stampa delle carte che ho avuto l'idea di scrivere sotto forma di romanzo, in chiave introspettiva quello che avevo sperimentato con il percorso della lettura delle carte e così nasce VIVERE A COLORI.
come c'insegna la lettura del piccolo principe: " Tutti i grandi sono stati bambini una volta, ma pochi di essi se ne ricordano. " quindi ... seguiamo il bambino perchè ci porta a realizzare i sogni che l'adulto dimentica.
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
è molto emozionante e gratificante. sono felice del lavoro svolto da tutti con attenzione e professionalità.
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
lo scopriremo, con il primo acquisto. completo non l'ho fatto leggere a nessuno, ho condiviso qualche frase con i familiari e amici, ma volevo mantenere la sorpresa della pubblicazione anche per loro.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Credo che sia uno strumento efficace per interiorizzare alcuni messaggi e per godersi una lettura ad occhi chiusi, lasciandosi trasportare da ciò che emerge; è un modo diverso per vivere l'esperienza della lettura attraverso la voce guidata e trovo sia illuminante per alcuni libri, perché la mente non si sforza di cercare significati e si apprende solo con l'ascolto.