Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Non è facile rispondere a questa domanda. mi verrebbe di dire, di getto, che è la vita! ma, molto più modestamente, ritengo sia uno dei tanti modi possibili, per capire e farsi capire;
per comprendere avvenimenti che appaiono spesso astrusi e la complessità degli stessi contro la dilagante superficialità con cui, di norma, vengono trattati.
Capire e farsi capire, questo, forse, è la vera essenza del mio modo di affrontare gli argomenti dei miei romanzi, dando loro un ritmo incalzante che renda fluida la storia stessa, senza dare per scontati stereotipi o luoghi comuni.
Le persone, la loro psicologia, le loro contraddizioni apparenti o reali, fanno parte della vita di ciascuno di noi e vanno giustamente inquadrate per renderle comprensibili, aprendo nuovi scenari di indagine e di conoscenza. In tutto ciò l'emozione costante è legata proprio alle caratteristiche dei personaggi, ed è quella di esplorare una realtà complessa che quasi mai è fatta di "bianchi o neri", ma di una infinita quantità di sfumature di grigio che portano a pensare e riflettere, non dando mai niente per scontato ed aprire squarci importanti di consapevolezza.
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Niente e tutto.
Niente, perché non c'è nulla di autobiografico nei miei romanzi, o ben poco; Tutto perché le mie storie sono una finestra aperta su avvenimenti che ci riguardano o ci hanno riguardato come contemporanei, e che forse è possibile comprendere meglio, traendone preziosi insegnamenti per il nostro vivere quotidiano e soprattutto non arrendersi mai alla logica di rinunciare alla ricerca della verità per inseguire i facili applausi degli imbecilli!
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Per dirla con le parole del mio "Editor" Il ritorno di Freedman e la Vedova Nera, affronta le tematiche dello spionaggio, rivelando le complessità ed i dilemmi morali che i protagonisti si trovano ad affrontare.
Se il libro mette in evidenza come le scelte di chi opera nell'ombra non siano mai semplici e come la linea tra il giusto e lo sbagliato si faccia spesso sfumata e difficilmente distinguibile, i diversi personaggi debbono confrontarsi con le conseguenze delle loro azioni su di loro o su innocenti.
Scrivere quest'opera per me ha significato, tra l'altro, evidenziare la "tensione" tra il bene comune e l'integrità personale e lo sforzo per stimolare una riflessione più profonda su cosa significhi davvero "fare la cosa giusta" in un mondo dove le verità sono spesso manipolate.
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stesso per deciderlo tra varie alternative?
Il titolo è stata una scelta facile da fare, non solo perché evidenzia da subito i due interpreti principali, ma perché introduce immediatamente il lettore in un intreccio che, mi auguro sia sorprendente ed avvincente in un contesto ricco di eventi e colpi di scena, che possa tenere incollati i lettori alla lettura.
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Con un solo libro ...durerei non più di un giorno! Mi servirebbe una biblioteca un ...tantino più vasta!
Penso che in una simile circostanza mi dedicherei non alla lettura, bensì alla ricerca di un modo percorribile per abbandonare l'isola deserta e ritornare nel mondo.
Ebook o cartaceo?
Per età: Libro tutta la vita!
Il libro cartaceo aiuta a riflettere, a soffermarsi e ragionare e poi il fruscio delle pagine e l'odore della carta è impagabile.
Ciò non di meno non ho nulla contro gli Ebook e ben comprendo che soprattutto per le nuove generazioni questo strumento appaia più familiare e funzionale.
Mi piace pensare che, al di là delle preferenze personali, lo strumento utilizzato sia poco rilevante: l'importante è leggere e non perdere mai la propria curiosità che è, a mio modestissimo parere, il fattore determinante per l'evoluzione del genere umano.
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Il mio primo racconto breve, l'ho scritto a dieci anni, e non ho più smesso di scrivere, anche se le contingenze della vita mi hanno portato a fare numerose e diverse esperienze.
È così che ho scritto e pubblicato numerosi volumi spaziando dalla tecnologia alla formazione professionale, non facendomi mancare anche una piccola incursione nell'affascinante mondo della Cucina.
Scrivere romanzi, è stata la logica evoluzione di tutto ciò e questo secondo romanzo pubblicato da EBOOK SPRINT EDIZIONI, non è un epilogo ma solamente un passaggio necessario, avendo già in fase di avanzata stesura il terzo romanzo della saga di Freedman che spero di pubblicare quanto prima.
Perché lo faccio?
Sarebbe domandare perché respiro: non mi è possibile farne a meno!
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Ogni storia narrata è, per chi la racconta, come un bambino che nasce, ma soprattutto cresce. Il nascere può anche essere una casualità, ma il crescere è vita vera, con le proprie contraddizioni, le proprie gioie, le proprie frustrazioni, le proprie speranze.
L'idea di questo libro è nata mentre scrivevo il precedente romanzo (Caccia senza fine) già pubblicato l'anno scorso dalla stessa Casa Editrice, così come sta crescendo il terzo romanzo che mi auguro di terminare a breve.
La curiosità di capire gli avvenimenti è stata la molla principale che mi ha spinto, leggendo di uno dei tanti episodi di terrorismi islamico capitati negli ultimi anni, ho cominciato ad interrogarmi sul perché di questi tragici episodi ed a documentarmi in merito. Da qui al romanzo, il passo è stato brevissimo, ma non avevo piena coscienza che stavo scoperchiando un novello "vaso di Pandora". Oggi che ne ho piena coscienza so di avere il dovere di non smettere di raccontare storie, almeno fino a quando la bontà dei lettori, me lo consentiranno.
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Quando comincio a scrivere un nuovo libro, sono preso come da una febbre inguaribile; una smania di continuare la narrazione, per scoprire, io stesso, "come andrà a finire".
Vedere crescere i propri figli è il dono più grande che un essere umano possa ricevere, e per uno scrittore, il proprio libro è uno dei più affezionati figli.
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Il mio fraterno amico Gianfranco a cui mi lega un rapporto antico che è fatto di collaborazione lavorativa, di affettuosità fraterna e di grande stima tanto che ha celebrato il mio matrimonio così come io gli ho fatto da testimone al suo.
Il suo contributo di riflessioni e di giudizi, sempre pacati puntuali e significativi, mi è stato di grande aiuto ed a lui debbo ancora un grandissimo ringraziamento
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Ogni cosa che serva a stimolare la curiosità e l'interesse per la conoscenza è più prezioso dell'oro.
A volte mi chiedo cosa penserebbe un futuribile archeologo che scoprisse il mio libro trascritto su tavolette d'argilla e redatto in caratteri cuneiformi, ma rischio di apparire troppo presuntuoso e mi fermo qui.