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BookSprint Edizioni Blog

11 Ott
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Intervista all'autore - Marco Aufiero -

Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato a Napoli, terra che amo e nella quale ho deciso di trascorrere questa parte della mia vita e insieme a Roma mi ha cresciuto.
Nella capitale mi sono formato sotto vari aspetti fin da piccolo, scolastico e artistico. Entrambe le città hanno contribuito a modo loro alla mia crescita sotto ogni punto di vista, tra momenti positivi e negativi. A Roma, grazie anche a diverse figure, ho iniziato ad appassionarmi al teatro e alla scrittura, anche grazie ai miei genitori, mentre Napoli ha fatto crescere queste mie passioni in modo smisurato.
 
Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
"Manuale del guerriero della luce" di Paulo Coelho. Un testo che secondo me aiuta alla crescita personale, senza lasciar indietro il mondo che ci circonda. Il tutto senza di perdere di vista qualcosa di molto importante, i Sogni. Che siano essi collegati alla realtà o alla nostra fantasia.
 
Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
La progressione è inevitabile, sapendola usare. In un mondo che ci vede andare sempre più veloce ma con meno tempo a disposizione l'eBook è una soluzione molto importante. Il fine ultimo rimane sempre lo stesso, quello di saziare la fame di lettura. Personalmente però ritengo il cartaceo molto importante, girare per librerie, magari in luoghi particolari, e poter toccare con mano la carta e osservare le tante diversità è tutt'altra esperienza. È anche un modo per stare con noi stessi o con gli altri, rilassarsi e andare con calma, o meglio, con i propri tempi in un mondo che, come detto, ormai guarda solo avanti, senza fermarsi.
 
La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Ad essere sincero non so rispondere. È semplicemente accaduto, grazie alla mia fantasia e alle mie emozioni. Durante le scuole elementari scrivevo su ogni cosa, dovevo esercitarmi con la calligrafia, però mi annoiavo a scrivere cose preimpostate. Quindi iniziai a scrivere quel che mi passava per la testa, tra pensieri, sogni e fantasie. Alle scuole medie continuai questa mia abitudine, senza rendermene conto durante un tema di classe. L'insegnante vedendo quel che avevo scritto mi spinse a partecipare ad un concorso di poesie di quartiere e senza rendermene conto col passare dei mesi mi ritrovai ad un concorso regionale. Inutile dire che il voto preso per quel tema era negativo, visto che quel che avevo scritto non era inerente al compito di classe.
 
Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Era da tanto tempo che non riuscivo a scrivere, facevo fatica anche con brevi frasi. La voglia era ormai spenta, anche se insistevo. Per una serie di eventi, ogni cosa non mi dava più creazione. Poi, un paio d'occhi che esprimevano la propria essenza e un sorriso libero, hanno riacceso tutto, senza nemmeno rendermene conto. Sentivo il bisogno di scrivere, cose negative e positive, sensazioni ed osservazioni. Senza accorgermene mi ritrovai con questa raccolta. Veniva tutto in automatico, ogni momento era buono per scrivere.
 
Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Di non avere paura del cambiamento, che esso sia mentale, caratteriale o anche fisico. Cambiamento che può avvenire tramite eventi negativi o positivi, che avvenga tramite esperienze individuali o collettive. Un incontro con una persona o anche un viaggio o una perdita importante. Ogni cosa può dare inizio al cambiamento e tutto parte dalla testa. Analizzando sé stessi, i propri rapporti e il legame che abbiamo con il mondo esterno. Per gli altri un cambiamento non sempre significa miglioramento ma questo non deve fermarci, perché quel che è buono per me può essere "cattivo" per un altro, così come ogni nostra scelta può fare sia del bene che del male, è inevitabile perché ogni individuo percepisce le nostre azioni e scelte in modo diverso, a seconda del proprio punto di vista. Inoltre ritengo importante accettare quel che siamo, in questo modo possiamo migliorare quel che non ci piace di noi stessi. La psiche gioca un ruolo fondamentale e non bisogna sottovalutarla. La salute mentale è tanto importante quanto quella fisica, s'influenzano l'una con l'altra. È difficile ma ci vuole equilibrio in ogni cosa.
 
La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Come detto ho sempre scritto, non sempre cose con un "senso logico", almeno per gli altri o non sempre in modo continuativo. Credo però che sia qualcosa che è arrivata con la crescita, passo dopo passo. Quando ho iniziato ad accumulare raccolte autoconclusive o a scrivere per gioco, ho realizzato che qualcosa potevo renderlo visibile anche ad altri. All'inizio l'ho fatto per avere punti diversi dal mio e poter inglobare consigli, critiche, tecniche e poter ampliare quel che era il mio mondo chiuso sulla scrittura.
 
C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
In realtà ne ho tanti. Ogni momento che mi ha ispirato ha fatto nascere ogni parte di questo libro nel corso dei mesi. Però un episodio che mi ha fatto prendere la decisione di voler pubblicare questa raccolta in effetti c'è. Quello che mi ha fatto dire "Voglio pubblicare questi testi". Un lunedì sera di fine maggio, tra un film ed una cena con "Nica". Una semplice serata dove ogni cosa sembrava trascendere la mia percezione del mondo, anche il lavare due piatti. Il mio animo era in una sorta di estasi che andava ben oltre ogni cosa.
 
Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Mai. Dal momento in cui ho preso la decisione sono adnato avanti, non importava dei nuovi input o di nuovi eventi che accadevano. Ormai ero sicuro e deciso di portare a termine ogni cosa.
 
Il suo autore del passato preferito?
Non ho una preferenza fissa. Ogni autore mi ha dato qualcosa di diverso. Da Shakespeare a Coelho, ma andando anche molto più indietro fino a Erodoto ed Esiodo.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Come l'eBook è una soluzione alternativa e interessante e può favorire la "lettura". Però credo che molto dipenda anche da come viene letto e interpretato un testo durante la lettura e quindi l'ascolto per l'utente finale. Sicuramente è uno strumento molto importante anche per chi, purtroppo, non può leggere. Come detto però chi "racconta" gioca un ruolo fondamentale.

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