Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nato a Acri da genitori che mi hanno insegnato il gesto giusto, l'onestà e il rispetto, l'altruismo e l'ospitalità, la carezza e il pugno stretto, la gentilezza e l'onore.
Amo questa terra nonostante le sue molteplici contraddizioni e questi sono stati il motivo che mi hanno spinto a scrivere e parlare al senso primordiale di bellezza, a ricordare chi ero e chi sono, a misurare la memoria e l'attuale non capito.
A ritrovare la mia strada....unica e certa guardiana della mia anima fra le parole che non trattenevo più.
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non c'è un momento né un periodo ma un momento qualunque perso nel tempo ritrovato.
Il suo autore contemporaneo preferito?
Non ne ho.... Nutro solo molto rispetto per la verità e la parola degna.
Perché è nata la sua opera?
Non saprei, un giorno lo feci e basta.
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Tutto.
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Entrambi.
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Credo impossibile slegare chi scrive da chi è.
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
La rabbia, la ricerca della verità, la voglia di cambiamento dell’inverso vivere.
Ma anche mio figlio Daniele e mia moglie. Rosalba, guardiani attenti e premurosi della mia strada altrimenti persa.
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Nessuno
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Non saprei, forse l'odore della carta sarà dimenticato....
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Un nuovo aiuto a non sprecare la vista e la fatica.