1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Per chi ha vissuto tutta una vita nel mondo della ricerca scientifica lo scrivere, nel senso di saper trasmettere emozioni, sentimenti, immagini ecc., non è usuale ed anzi è un lavoro difficile. Bello ma difficile e non molto emozionante.
Ho scritto molti articoli scientifici ma quello è uno scrivere completamente diverso: esistono delle regole quasi universali che governano la comunicazione ad altri di una ricerca scientifica.
Ho scritto "Uova Terra e Spazio" non con lo spirito dello scrittore ma con quello del divulgatore scientifico.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Per rendere più facile la lettura del libro, che è una divulgazione scientifica seria, perlomeno nei miei propositi, ho scritto una storiella, che si srotola in ogni primo paragrafo di ogni capitolo, che ne è quindi il filo conduttore. I protagonisti della storiella sono molto simili caratterialmente ai membri della mia famiglia.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Sento fortemente le tematiche dei cambi climatici in particolare da quando sono diventato nonno. "Uova Terra e Spazio, i cambiamenti climatici spiegati ai giovanissimi" è nato per essere un libro di divulgazione scientifica seria ed insieme, queste sono le mie speranze, un libro facile e divertente da leggere da parte dei giovani. Sono molto preoccupato per il loro futuro anche perché i bambini di oggi si troveranno a gestire errori che consapevolmente o meno abbiamo commesso noi. Verso la fine di questo secolo i miei nipotini e i loro figli vivranno in condizioni climatiche terribili e temo che ci malediranno per quello che abbiamo fatto.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
La scelta del Titolo "Uova Terra e Spazio" è stata semplice, più difficile quella del sottotitolo" i cambiamenti climatici spiegati ai giovanissimi".
Lavorare nell'Agenzia Spaziale Italiana ed essere anche il responsabile del settore che si interessa dello studio del pianeta Terra e delle problematiche che l'affliggono ha stabilito le parole Terra e Spazio nel titolo. La prima parola Uova è il simbolo della vita e quindi è la parola fondamentale.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Poesie d'amore di Pablo Neruda. Poesie di G. Ungaretti e il libro "Il Vangelo secondo di Gesù Cristo" di J. Saramago.
6. Ebook o cartaceo?
Forse a causa dell'età, ma io non sono capace di leggere un libro in formato digitale, ho bisogno di leggere sulla carta, sentirne il rumore e l'odore.
Capisco però che sia per ragioni ambientali che economiche il futuro è a favore degli Ebooks.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Sono uno scienziato e non uno scrittore. Scrivo piccole favole climatiche per i miei nipoti e per i loro amici ma solo perché se non le scrivo poi non le ricordo bene.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Ho scritto il libro essenzialmente negli aeroporti in attesa di salire sugli aerei.
L'esperimento di portare una incubatrice sulla stazione spaziale internazionale (esperimento sino ad ora mai realizzato perché non banale) mi ricorda quando, appena laureato e in attesa di un posto di ricercatore, insegnavo alle scuole medie.
Agli studenti di terza media feci fare una piccola incubatrice dove depositammo una ventina di uova di gallina fecondate. Ogni giorno gli studenti rompevano un uovo e ne descrivevano il contenuto. Quella bella (e contrastata da alcuni genitori perché temevano che l'esperimento potesse avere dei risvolti di educazione sessuale) esperienza è rimasta ancora nella mia memoria.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Sicuramente è motivo di emozione.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Sono stati due amici, Maurizio Ferrante, professore di Lettere, purtroppo scomparso e Marino D'Orazio, PhD in Lettere, che vive negli USA che ne sta curando la traduzione in inglese.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
È una forma molto innovativa anche se fa perdere la bellezza del leggere. Ho avuto però modo di ascoltare opinioni molto positive sugli audiolibri da parte di persone non vedenti.