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BookSprint Edizioni Blog

29 Mar
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Intervista all'autore - Elisabetta Preti

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
A scrivere seriamente ho iniziato tre anni fa e più scrivo, più mi viene facile continuare, più la fantasia viene stimolata a fare di più e meglio.

Quello che provo è di sentirmi di nuovo una persona che si realizza, mettere sulla carta cose che andrebbero altrimenti perdute, trasmettere agli altri le mie fantasie.



2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
L'inizio e il finale sono frammenti della mia vita vissuta in modo realissimo e purtroppo crudele.

Nella parte centrale ci sono racconti di fantasia seguendo lo stile della mia prima opera: "Storie interstellari".

 

3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Significa per me che la società affronti una volta per tutte i temi che ho trattato senza paura. E' una piaga sociale enorme quella di cui parlo e per chi sa leggere tra le righe, spiega benissimo uno dei grossi motivi per cui la mia amatissima Italia, la mia patria, sia diventata un povero paese di mendicanti, dove viene bocciata e distrutta la piccola e media industria, dove viene derubato coi guanti bianchi chi ha messo a disposizione del prossimo tutto il proprio capitale personale. Tutti sanno, nessuno fa niente seguendo il motto: "morte tua, vita mia".

Si dice: "sono andati male in quel lavoro perché c'è la crisi". Ci chiediamo perché è venuta questa crisi? La vera causa?



 

4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
La scelta del titolo è stata molto semplice.


 

5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Vorrei con me il libro: "Gabriella garofano e cannella" di Jorge Amado, perché parla dell'America Latina, del Brasile nei primi decenni del Novecento, della situazione politica, economica, della società arretrata che nel finale lascia intendere con cauto ottimismo, un avanzare del progresso socio-culturale.


 

6. Ebook o cartaceo?
Per me cartaceo, ma comprendo bene che l'ebook sia molto innovativo, pratico e anche più economico.


 

7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Non ho deciso niente, è venuto da sé. Sono convinta che fosse destino.


 

8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
In meno di un anno ne ha già scritti due con la Vostra Casa Editrice.

Un aneddoto? Non saprei esattamente.
Chi mi conosce dice che dovevo per forza scrivere, alcuni hanno insistito e ho provato. Resta comunque il fatto che se nel 2014 non avessi riscoperto sul web la grande fama che ha l'anime protagonista dei miei racconti, dubito fortemente che avrei intrapreso questa strada.

 

9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
E' bello, emozionante, è tutto.

E per chi da lustri vive la "morte civile" lottando contro i mulini a vento e muri di gomma, è molto, molto di più.

 

10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Le due persone che hanno pubblicato su internet delle approfondite analisi sui personaggi che tratto.

I loro articoli profondi e dettagliatissimi mi hanno ispirato moltissimo.

 

11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Non l'ho mai provato, non saprei cosa dire; suppongo sia comunque una cosa utile e innovativa.


 

 

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Giovedì, 29 Marzo 2018 | di @BookSprint Edizioni

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