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16 Gen
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Intervista all'autore - Natalia Turri Santarossa

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Per me scrivere è di fondamentale importanza. Solo nella scrittura riesco a comunicare i miei pensieri, le mie emozioni e le mie idee. Nella poesia, che considero un veicolo privilegiato per condividere con gli altri il "profumo della libertà", a volte trovo qualche barlume di felicità che spero di trasmettere anche ad altri.


 

2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
In questo libro specialmente, molto della mia vita reale è presente. Direi che è un libro autobiografico per quanto riguarda l'aspetto alimentare.


 

3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Scrivere questo testo è stato per me un viaggio a ritroso nel tempo alla ricerca delle motivazioni che mi portano inevitabilmente a mangiare.

Attraverso i ricordi olfattivi, profumati e felici della mia fanciullezza, dovevo capire e anche accettare quanto la mia vita sia stata un inno al piacere del buon cibo collegato indissolubilmente all'aspetto sociale e all'accoglienza degli amici nella mia casa e nel mio giardino. Il cibo dell'anima, la poesia, diventa fondamentale alla fine per compensare eventuali carenze affettive.

 

4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
La scelta del titolo è stata un po' sofferta poiché il titolo originario "Il sapore dei ricordi" era già presente in editoria.

Ero consapevole che il titolo dovesse rispecchiare il contenuto del libro e spesso è difficile farlo in tre o quattro parole.

 

5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
In un'isola deserta dovrei naufragare con un baule di libri... però se proprio devo essere in compagnia vorrei essere con Coelho o con la Allende. Forse perché mi fanno respirare quell'aria Latino-americana che mi ricorda la mia amata Argentina dove sono nata.


 

6. Ebook o cartaceo?
Penso che l'ebook sia la nuova dimensione in cui già il lettore si muove, specialmente i giovani che hanno grande dimestichezza con questi strumenti tecnologici di oggi. Il libro cartaceo è adatto a chi, come me, rimane ancorato alle proprie abitudini, a chi ama sfogliarlo pagina dopo pagina, a chi lo vuole sentire tra le mani, appoggiarlo, riprenderlo, a volte sottolinearlo, viverlo... guardarlo ancora dopo anni, rispolverarlo e ricordare ad ogni passata con lo straccetto: l'autore, il periodo in cui è stato letto eventualmente trovare tra le pagine qualche traccia, uno scontrino del caffè un biglietto da visita.


 

7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Avevo 17 anni quando ho cominciato a scrivere: ero innamorata dell'amore e volevo che tutti lo sapessero. Ora scrivo per comunicare e non l'ho mai considerata una carriera.


 

8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Dopo le precedenti esperienze in cui ho scritto "Un brolo dove morire" per ritrovare me stessa e le cause dei miei fallimenti; "l'ultima stella cadente per raccontare storie d'amore d'agosto, e il terzo"2060. Il sogno di Ailatan" dedicato ai ragazzi; ora questo l'ho scritto proprio per me stessa e per tutte le persone che lottano ogni giorno contro i chili di troppo.

Un aneddoto? Dopo aver fatto leggere il manoscritto ad un carissimo amico e a sua moglie, quest'ultima ha detto che lo avrebbe sempre tenuto in cucina per consultarlo al bisogno!

 

9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
E' come veder nascere un figlio, la propria creatura. La tieni per mesi e mesi, a volte per anni dentro di te, la nutri, l' ami, la senti, soffri per lei... alla fine deve essere esternata e mostrata alla vita di tutti giorni.


 

10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Un amico, colui che mi ha incoraggiato a pubblicare la prima volta.


 

11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
A mio parere l'audiolibro è una geniale versione del libro e sarà sicuramente utile per le persone non vedenti o comunque con problemi di vista. Per gli altri è come sentire la fiaba della buonanotte o come quando ascoltavamo negli anni '60 una commedia alla radio. Ci si lasciava accarezzare dalle parole comodamente seduti e ci si immaginava il volto del protagonista o gli ambienti e i paesaggi abilmente descritti dall'autore. Io lo trovo entusiasmante.


 

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