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BookSprint Edizioni Blog

21 Set
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Intervista all'autore - Gianni Audia

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?

Sono nato e risiedo a Frosinone, secondo di cinque figli, mio padre, deceduto a Giugno 2016, era calabrese, io sarei dovuto nascere in Calabria, ma causa lavoro, i miei si sono trasferiti a Frosinone. Mia madre, tuttora vivente, era al settimo mese di gravidanza, quindi io di ciociaro (la Ciociaria è una regione storica del Lazio, vedi lo schiaffo al papa Gregorio VII°, questo ad Anagni, la prigione e uccisione di papa Celestino V° a Fumone, il vino D.O.C. Cesanese del Piglio) non ho assolutamente nulla. Non è stata una mia decisione diventare uno scrittore, scrivo poesie dall'età di otto anni, quasi tutte andate perse, tranne una, che conservavo gelosamente, anche perché era la prima in assoluto, ed era una preghiera. Sono stato emigrante in Germania, avevo sedici anni, li ho scritto molte poesie, tutte conservate in un quaderno, per cui si sono salvate dal tempo e dalle pulizie che periodicamente si fanno... Il vedere stampato il proprio lavoro è stato comunque un mio forte desiderio, ma credo che questo sia innato in chiunque scriva poesie o libri.



2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?

Non ho un momento specifico, molte poesie, quelle che amo di più, sono nate in piena notte, normalmente, quanto sento l'impulso, lascio tutto quello che sto facendo e scrivo, ho con me sempre l'occorrente, non voglio più perdere quello che mi nasce dentro.



3. Il suo autore contemporaneo preferito?

Non ho uno scrittore in particolare, leggo di tutto, nella mia biblioteca casalinga spazio vari argomenti, non sono fossilizzato in un genere, mi piace la fantascienza romantica, non violenta, Frank Herbert ad esempio, ho tutta la saga di Dune, lì si spazia nell'amore, onore, la famiglia, ecc., ne hanno tratto alcuni film, mi sono piaciuti. Ma in casa c'è Manzoni, Tasso, Gibrain ed altri, sono eclettico per il leggere, vi sono anche dei racconti scritti da mio zio, morto ormai da otto anni, quindi, posso dire che mi piace esclusivamente leggere.



4. Perché è nata la sua opera?

Credo che sia nata per un mio desiderio intimo, nascosto, ma credo che questo sia il desiderio di chiunque scriva, poesie, racconti, romanzi e quant'altro, come ho detto prima, cominciai a scrivere adolescente, otto anni, seconda elementare, quindi credo che fosse una cosa in me innata e non ponderata a tavolino.



5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?

Poco o niente, i miei scritti sono a carattere personale, ma trattandosi di poesie, credo che questo sia normale, non mi sono mai fatto prendere la frenesia delle mode od altro, uno spunto l'ho avuto a Luglio dello scorso anno, la tragedia ferroviaria in Puglia, lo scontro frontale tra due treni locali, ma anche lì. Non ho studiato niente a tavolino, è nata e basta... molte volte, debbo rileggere quanto scritto alcune volte, è come se non fossi io che scrive, non so darmi una spiegazione razionale, scusatemi.



6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?

Scrivere, per quanto mi riguarda, è un modo di raccontare quanto mi accade, quindi la realtà, alcune volte per evadere dalla realtà, pochissime volte in vero! Comunque sia, sono cose che mi riguardano personalmente, che metto nero su bianco senza stare a pensare e costruire una rima, istintivo oserei dire, molte volte sono immagini improvvise della mia mente, che da sole si trasformano in parole e che io copio dalla mia testa.



7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?

Tutto!!!



8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?

Per quanto mi riguarda, lo ribadisco, sono autodidatta, una volta inviata la mail alla BOOKSPRINTEDIZIONI, sono stato preso per mano da tutto lo staff. Hanno avuto una pazienza infinita, si può dire tranquillamente che tutto è nato tra noi, a partire dal tecnico delle copertine, molto ma molto paziente, (però il risultato è eccellente), al correttore di bozze, non ha toccato niente, al 99 % è scritto come lo avevo inviato io, prima di andare in stampa, ho riletto varie volte il lavoro ottenuto, soddisfatto ho detto "OK ", ed è nato. La cordialità di quelle persone, il tempo che mi è stato dedicato, non ha prezzo, e sono sincero...



9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?

Non è un romanzo, ma una raccolta di poesie, raccolte in ordine cronologico, alcune sono state postate sul mio profilo FACEBOOK, ricevendo ottimi consensi di chi leggeva, ma posso dire che nessuno ha letto prima quanto ho scritto, questo non perché fossi geloso del mio, ma, vivendo solo, sono separato da due anni, non vi era nessuno che potesse sbirciare quello che scrivevo.



10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’e-book?

L'e-book è un buon mezzo di lettura, tutti andiamo in giro con il telefonino o smartphone, tablet e quant'altro… poco ingombranti, utili per connettersi in ogni istante col mondo. Un libro, per quanto piccolo, è ingombrante, si legge comodamente sdraiato sul sofà, su una poltrona, ma portarlo dietro, è ormai demodé, si, credo che l'e-book sia il futuro.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

È ancora presto dare un giudizio, a me personalmente, che faccio quasi sempre cose contemporaneamente, andrebbe bene, magari usare le mani per il fai da te che adoro, e nel contempo ascoltare chi ti legge un libro attraverso le cuffie, non perdere la trama, gustarlo... ma forse mi sbaglio, è una cosa soggettiva, credo che ascoltare e lavorare contemporaneamente, non vadano molto d’accordo, uno o l'altro possono distrarre, questo sempre a mio parere... ai posteri l'ardua sentenza!!!

 

Giovedì, 21 Settembre 2017 | di @BookSprint Edizioni

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