3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Tra i tanti segnalo Andrea Camilleri, Nicholas Sparks e inoltre Tiziano Terzani, anche se non ne condivido alcune idee e vedute.
4. Perché è nata la sua opera?
Sentivo il bisogno di raccontare l'importanza e il significato delle battaglie civili che dovrebbero riguardare tutti i cittadini, in particolare i giovani, che inevitabilmente portano al raggiungimento di ambiziosi traguardi e a cocenti sconfitte.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Molto poco, poiché' mi sono sentito sempre lontano da quel contesto, tranne alcuni brevi periodi della mia vita. La scelta di scrivere libri storici ne è in qualche modo la conferma.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Per me è stato essenzialmente un modo per raccontare la realtà o più propriamente la verità.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Il romanzo è imperniato interamente sulla mia vita.
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
No. È stata una mia scelta libera.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
All'equipe di esperti dell'editrice Book Sprint.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’e-book?
Certamente sì, favorirà la lettura del libro.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
È un'innovazione molto interessante e proficua.