3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ e-book?
Faccio parte di una generazione ancora molto legata al cartaceo e l'emozione che mi dà avere fra le mani un libro tradizionale mi sembra qualcosa di insostituibile. Probabilmente chi è nato qualche tempo dopo di me la pensa già diversamente.
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Quello di scrittore era il tipo di futuro che sognavo per me oltre trent'anni fa. Al di là di questo per me è importante avere un qualche contatto con la letteratura.
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Il desiderio di comunicare al mondo qualcosa di me che riguardi anche tanta altra più gente. Insomma arrivare in qualche modo a chi si trova sulla mia stessa barca.
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Un messaggio di preoccupazione ma anche di speranza. Le sorti del pianeta mi sembrano minacciate da più parti, proviamo a proiettarci come europei in una mentalità più propensa a salvare certi valori irrinunciabili per la continuazione della vita di tutto ciò che ci circonda dalla notte dei tempi!
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Penso di essermi avvicinato al pensiero della scrittura dai tempi dell'università.
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Ispiratori di questo libro sono stati soprattutto i bambini di Chernobyl, conosciuti nel corso di un'esperienza che dura tutt'ora.
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Inizialmente pensavo di scrivere più componimenti per la raccolta poetica, non essendoci riuscito, avevo messo da parte il progetto. Forse alcune attività, fra cui la frequentazione di un gruppo di lettura, mi hanno convinto a riprendere l'opera interrotta.
10. Il suo autore del passato preferito?
Mikhail Bulgakov, autore, fra l'altro, de "Il Maestro e Margherita".
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Sono molto scettico, soprattutto forse stranamente, proprio riguardo alla poesia, perché ho notato che molta gente preferisce avere il testo sotto mano mentre viene letto.